mercoledì 27 Novembre 2024
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Teschi e ossa sbucano da una fossa comune

DA METROPOLIS DEL 28 LUGLIO

Nola. Cinque teschi, uno scheletro ben conservato, altre ossa ammucchiate in un terreno, un ritrovamento macabro avvolto, per ora, dal mistero. Una fossa usata dalla camorra per nascondere dei cadaveri troppo scomodi, un vecchio cimitero utilizzato in epoca di peste o durante la seconda guerra mondiale quando i camposanti erano stracolmi di corpi oppure un’antica area archeologica su cui sorgeva una chiesa con relativa cripta funeraria. Tesi interessanti e diverse per fare luce su un episodio che ieri ha scosso la città. A scoprirlo saranno le indagini disposte dalla procura della Repubblica di Nola ed effettuate dai carabinieri della Compagnia di Nola (guidati dal capitano Andrea Massari). Sono stati i militari i primi, ieri mattina, ad arrivare in località “Congo di Nola”, sulla collina di Castel Cicala a Nola, chiamati da una famiglia di Visciano proprietaria del fondo agricolo. Padre, madre e figlio si stavano occupando della pulizia del terreno, un noccioleto, quando dal terreno hanno visto sbucare le ossa, scavando ancora sono arrivati a contare cinque teschi. Per nulla spaventati, ma anzi impietositi dalla scoperta che avevano appena fatto, hanno pensato bene di avvisare gli uomini dell’Arma che hanno recintato subito il posto ed informato la magistratura, che ha disposto il sequestro di quella parte di terreno e delle ossa.
Sulla collina sono intervenuti i militari della sezione rilievi nucleo investigativo di Castello di Cisterna ed il medico legale, per appurare, in via sommaria, se sui resti vi fossero segni di violenza: fratture o fori dovuti a colpi di arma da fuoco. Ma è chiaro che per saperne di più bisognerà attendere gli esami di laboratorio in grado anche di datare le ossa ritrovate a Nola. Una volta risaliti al periodo della morte si potrà capire da che epoca partire per ulteriori indagini e piste da seguire.
Per il momento non si esclude nessuna ipotesi, anche se quella della mano della criminalità organizzata sembra la meno percorribile, considerato proprio il numero di corpi ed il fatto che fra essi via sia quello che, apparentemente, sarebbe appartenuto ad un bimbo. Ma la gente accorsa sul posto dopo il singolare ritrovamento ha fatto sapere ai carabinieri che nella zona si racconta ci fosse un’antica chiesa e che si era soliti, una volta, seppellire i morti proprio nei sotterranei dei luoghi sacri. Non si potrebbe escludere, dunque, neanche questa ipotesi, anche perché nella zona non sono mancati, nel corso dei secoli, ritrovamenti archeologici.
Ai militari di Massari e ai magistrati della Procura nolana il compito di svelare quest’ultimo mistero della suggestiva collina che sovrasta la città.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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