DA METROPOLIS DEL 28 LUGLIO
Nola. Cinque teschi, uno scheletro ben conservato, altre ossa ammucchiate in un terreno, un ritrovamento macabro avvolto, per ora, dal mistero. Una fossa usata dalla camorra per nascondere dei cadaveri troppo scomodi, un vecchio cimitero utilizzato in epoca di peste o durante la seconda guerra mondiale quando i camposanti erano stracolmi di corpi oppure un’antica area archeologica su cui sorgeva una chiesa con relativa cripta funeraria. Tesi interessanti e diverse per fare luce su un episodio che ieri ha scosso la città. A scoprirlo saranno le indagini disposte dalla procura della Repubblica di Nola ed effettuate dai carabinieri della Compagnia di Nola (guidati dal capitano Andrea Massari). Sono stati i militari i primi, ieri mattina, ad arrivare in località “Congo di Nola”, sulla collina di Castel Cicala a Nola, chiamati da una famiglia di Visciano proprietaria del fondo agricolo. Padre, madre e figlio si stavano occupando della pulizia del terreno, un noccioleto, quando dal terreno hanno visto sbucare le ossa, scavando ancora sono arrivati a contare cinque teschi. Per nulla spaventati, ma anzi impietositi dalla scoperta che avevano appena fatto, hanno pensato bene di avvisare gli uomini dell’Arma che hanno recintato subito il posto ed informato la magistratura, che ha disposto il sequestro di quella parte di terreno e delle ossa.
Sulla collina sono intervenuti i militari della sezione rilievi nucleo investigativo di Castello di Cisterna ed il medico legale, per appurare, in via sommaria, se sui resti vi fossero segni di violenza: fratture o fori dovuti a colpi di arma da fuoco. Ma è chiaro che per saperne di più bisognerà attendere gli esami di laboratorio in grado anche di datare le ossa ritrovate a Nola. Una volta risaliti al periodo della morte si potrà capire da che epoca partire per ulteriori indagini e piste da seguire.
Per il momento non si esclude nessuna ipotesi, anche se quella della mano della criminalità organizzata sembra la meno percorribile, considerato proprio il numero di corpi ed il fatto che fra essi via sia quello che, apparentemente, sarebbe appartenuto ad un bimbo. Ma la gente accorsa sul posto dopo il singolare ritrovamento ha fatto sapere ai carabinieri che nella zona si racconta ci fosse un’antica chiesa e che si era soliti, una volta, seppellire i morti proprio nei sotterranei dei luoghi sacri. Non si potrebbe escludere, dunque, neanche questa ipotesi, anche perché nella zona non sono mancati, nel corso dei secoli, ritrovamenti archeologici.
Ai militari di Massari e ai magistrati della Procura nolana il compito di svelare quest’ultimo mistero della suggestiva collina che sovrasta la città.
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.