sabato 21 Settembre 2024
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Nola. Sos Ospedale: i medici in protesta “manca il personale, ora basta”

Nola. Mancanza di personale: medici occupano il presidio e il reparto di chirurgia generale rimane chiuso. Hanno occupato i locali della Direzione Sanitaria i sanitari delle branche chirurgiche del Presidio Ospedaliero di Nola. Dopo mesi di proteste e lamentele ieri il personale medico ha deciso, stanchi e sfiduciati, di protestare contro l’assoluta carenza di Chirurgia in servizio, che ha causato, già da due giorni, la sospensione delle attività chirurgiche di emergenza ed urgenza dell’Ospedale, un bacino di utenza che cosi rischia di vivere ore, più di quelle che già stanno vivendo, in completo disagio. Turni massacranti per un personale sempre più riduttivo. Tante le richieste ai vertici aziendali che però fino ad oggi ancora non hanno adottato nessuna misura, e cosi al via la protesta, dopo giorni nei quali gli stessi medici hanno visto una turnazione che li vedeva “tappabuchi” delle branche affini come Urologia, Otorino, Oculistico, Pronto Soccorso, al posto dei sanitari mancanti. “Chiediamo l’assegnazione urgente di altre risorse umane – hanno gridato i medici ieri mattina durante l’occupazione – al fine di garantire almeno la routine delle attività”. Ma cosa effettivamente è accaduto tanto da scatenare l’ira di medici che ogni giorno dedicano anima e corpo ai pazienti del nosocomio?Secondo quanto si evince dalla seduta del tavolo tecnico convocato ieri mattina urgentemente dallo stesso Direttore Sanitario De Stefano lo stato di mancanza del personale è effettivamente un vero e proprio allarme sanitario che va in qualche modo risolto al più presto, e sono stati gli stessi componenti del tavolo quali il Direttore di Chirurgia Generale Antonio Agostino Ambrosio, il Direttore Medicina Generale D’Urgenza Avella, Il Direttore Otorino Erik Esposito, il Direttore Urologia Manzi, il Direttore Oculistica D’Alessandro a convenire che un provvedimento imminente deve essere preso. “il drammatico stato di allarme sanitario in cui versano le attività chirurgiche – spiega il Direttore di Chirurgia Generale Antonio Agostino Ambrosio – urge l’invio di adeguate risorse umane per ripristinare una sufficiente routine chirurgica emergenziale. Se le attività saranno garantite – continua Ambrosio – da un sanitario delle branche affini, ciò avvantaggerebbe l formazione di un equipe operatoria per le urgenze, fatte salve tutte le considerazioni relative la presidio notturno, per i motivi vari tra congedi, malattie e ferie”. Da parte loro i primari dei vari settori hanno però chiesto in modo deciso che se non viene garantita un equipe chirurgica di 24 ore “venga chiuso il Pronto Soccorso Chirurgico per evitare rischiosissimi incidenti. Il caso del nosocomio nolano ha coinvolto non solo il sindaco della cittadina Geremia Biancardi ma anche gli alti vertici provinciali e non solo. Il primo a dimostrarsi pronto a sposare ogni decisione è stato proprio il consigliere regionale Biagio Iacolare.Per l’Europarlamentare Enzo Rivellini invece “è una situazione decisamente tragica e credo fondamentalmente che i medici abbiano fatto bene a fare questa forma di protesta, anche se effettivamente per vedere medici pronti a protestare vuol dire che qualcuno debba necessariamente capire e iniziare a muoversi. Purtroppo la sanità non può essere gestita dal ragioniere Filini,- ha concluso Rivellini – c’è un diritto costituzionale del diritto alla salute, che va rispettato e per assurdo non riesco a capire perché un ospedale che gestisce centinaia di migliaia di pazienti non risolva questo problema. Mi sorge un dubbio che ci sia la mano di qualcuno che remi contro per favorire le cliniche private”.

Giovanna Salvati

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