domenica 22 Settembre 2024
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Ottaviano. Rapina a mano armata, nel mirino dei raid una giovane 26enne

Ottaviano. Sola, con una pistola puntata alle tempie. Le strappano l’orologio dal braccio e scappano via. Questa la dinamica andata in scena ieri sera nella cittadina ottavianese, in pieno centro cittadino. Attimi da dimenticare per la giovane studentessa universitaria della Bocconi di Milano, rientrata qualche giorno in paese per il matrimonio di un’amica. Lei, I.I. di appena 25 anni, è ancora incredula e sotto choc mentre racconta il suo terribile incubo, negli occhi solo la paura. Era rientrata da Milano, dove si è trasferita per studiare Economia ormai da qualche anno. Armata di entusiasmo nel rincontrare i suoi genitori e i suoi amici, I.I. si apprestava a trascorrere una serata tranquilla e spensierata con i suoi amici di sempre, quelli che solo raramente rincontrava, data la lontananza. E sono stati quei suoi stessi amici a diventare testimoni, di quella che poteva trasformarsi in tragedia. Avevano trascorso una serata sul lungomare napoletano: quattro risate, due chiacchiere e poi il rientro a casa. Ma i quattro, a bordo della propria autovettura decidono di sostare per stuzzicare qualcosa nel pub, punto di ritrovo per i tanti giovani della cittadina, “Sciuè Sciè” in Viale Elena . La giovane decide di rimanere in auto e aspettare li i suoi amici, che nel frattempo scendono per compare panini. I.I. rimane in compagnia di un’amica. Ed è proprio quando meno se l’aspetta che al finestrino si avvicinano due balordi, a bordo di uno scooter. Con violenza le puntano una pistola contro e sbraitano qualcosa in uno strano dialetto. Parole che la stessa studentessa non riesce a capire, ma quando insistono e con la pistola fanno pressione sul suo collo, le urla incominciano a squarciare il silenzio e il tremolio della sua compagna che impotente ed immobilizzata non riusciva ad aiutarla. I due ladri, in preda al panico, strappano l’orologio dal braccio della giovane e scappano via. Subito parte la chiamata ai carabinieri della locale stazione che subito si recano sul posto. Ma ormai i ladri sono lontani. Parte subito la ricostruzione dell’intera vicenda, ma I.I. è sotto choc e sembra non ricordare più nulla, a parte quella pistola puntata contro. Un’arma contro fredda e gelida, mentre il suo sudore e l’ansia ne facevano da padrone. Poi le lacrime. Un mix di sensazioni che la stessa studentessa non riesce a descrivere. A lanciare un appello è però la madre della vittima, M.B. che con rabbia commenta “non possiamo vivere con la paura che qualcuno improvvisamente ci punti una pistola contro – spiega in lacrime – con la paura che nemmeno nella nostra auto, in pieno centro cittadino, possiamo sostare. Mia figlia vive in un’altra città ed ora ha paura a ritornare, perché non si sente tutelata da nessuno. Essere violati della propria libertà, delle proprie cose per colpa di sciacalli che senza pietà rovinano la vita di una libera cittadina che ha tutti i diritti nel vivere in modo tranquillo nel proprio paese per diritto”.

Giovanna Salvati

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