Pomigliano d’Arco. Come nella canzone “Bocca di Rosa” di De Andrè per difendersi dalle prostitute le moglie tradite si sono rivolte ai carabinieri. Quelli che però dovevano essere semplici controlli di routine sono finiti con l’arresto di sette squillo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I militari della Stazione durante di Pomigliano d’Arco (agli ordini del maresciallo Massimo Sante Longo) insieme a colleghi della tenenza di Casalnuovo hanno arrestato Osaro Joy, 25 anni, Imafidon Osarentin, 22enne, Ayebhomhan Suzan, 24enne, Uyi Princess, 19enne, Osakwe Happy, 27enne, Andrew Anita, 27enne e Happiness John, 28enne, le prime 5 nigeriane e le ultime 2 del Ghana, tutte senza fissa dimora. Gli uomini dell’Arma le avevano trovate mentre svolgevano il mestiere più antico del mondo lungo la strada provinciale che collega Pomigliano ad Acerra, un luogo dove abitualmente le prostitute lavorano. Alla vista delle divise le sette ragazze si sono date alla fuga attraverso i campi, ma sono state raggiunte e bloccate. Scopo dei militari era quello di effettuare alcuni accertamenti, ma le squillo per evitare ulteriori controlli prima hanno opposto resistenza, ma poi sono passate all’aggressione, la seconda in appena tre giorni. Il 29 giugno, infatti, altre quattro prostitute erano state arrestate per lo stesso motivo e sempre a Pomigliano sulla stessa strada. La violenza della reazione ha costretto 3 militari a ricorrere alle cure mediche presso la clinica “Villa dei Fiori” ad Acerra, qui i medici gli hanno riscontrato escoriazioni sul volto e sul corpo guaribili dai 4 ai 5 giorni. Una delle ragazze, Osaro Joy e’ responsabile anche di violazione alla legge sulla immigrazione poiché ancora sul territorio italiano nonostante contro di lei ci fosse un decreto di espulsione emesso il 3 marzo 2008 dal questore di Venezia, ora sono in attesa di rito direttissimo.
I controlli dei carabinieri erano partiti dopo le numerose segnalazioni e lamentele di decine di mogli e fidanzate che si erano andate a lamentare in caserma del fatto che i propri compagni invece di essere al lavoro o con gli amici, come avevano raccontato a casa, si erano fatti beccare in compagnia di queste “professioniste dell’amore”.
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