Somma Vesuviana. La maggioranza di centrodestra sommese ha il mal di pancia. A procurarglielo una “socialista”. Detto così sembrerebbe una cosa ovvia, ma invece della sinistra opposizione cittadina (probabilmente già in vacanza da qualche settimana) è ben altro a non far dormire sonni tranquilli al sindaco Allocca. Così per la prima volta da quando è al governo, il primo cittadino Raffaele Allocca deve fare i conti con una fronda interna che non ha ancora mandato giù la nomina di Antonella Marciano ad assessore all’Urbanistica ed ai Lavori pubblici del Comune sommese. Ovviamente, conoscendo il rapporto di vassallaggio tra Allocca e i sui consiglieri di maggioranza si può tranquillamente pensare che tutto rientri già nella riunione di martedì sera. Però è curioso sapere che per una volta, ma presumibilmente solo per questa volta, un nutrito gruppetto di consiglieri di maggioranza levi gli scudi contro un atto del primo cittadino. A questo vanno aggiunte le critiche che stanno piovendo addosso all’amministrazione per questa nomina sia a Somma Vesuviana e sia a Sant’Anastasia. Non tanto per la Marciano in sé (accademica ed esperta di urbanistica), ma per il fatto che ella, fino a pochi giorni fa era addirittura segretaria dei socialisti democratici per Napoli nella cittadina anastasiana (per non parlare del fatto che è stata candidata alle ultime comunali di Sant’Anastasia tra le fila dei “Socialisti democratici per Napoli” che sostenevano Carmine Capuano). Dunque, la signora, pedigree politico alla mano, essendo di sinistra (socialista) è di quelle che i simpatici pidiellini amano definire: “Comunista” (che sempre secondo i sostenitori del pensiero unico berlusconiano sarebbero quelli che hanno voluto e che ancora vogliono oggi la rovina dell’Italia). Dunque una sorta di scelta politica “dei due forni” (da un lato demonizzo sti benedetti Comunisti dall’altro li chiamo ad operare in Giunta) da parte di Allocca che sta creando malumori nella sua obbediente maggioranza. Ma chi ha voluto la Marciano a Somma Vesuviana? Cosa ha spinto un’amministrazione comunale, che non ha scomunicato i manifesti fascisti del 25 aprile, a pescare nel serbatoio del centrosinistra? E come mai, una stimata professionista, segretario di una formazione di centrosinistra, si è esibita in questo triplo salto carpiato della quaglia? Alla prima domanda ci sarebbero delle risposte. Anzi, delle ipotesi. Prima: la Marciano l’ha voluta fortemente il senatore Pdl Vincenzo Nespoli che avrebbe attivato il suo braccio politico all’interno dell’amministrazione Allocca Riziero Esposito. Seconda: La scelta l’avrebbe fatta direttamente Allocca(anche se restano oscure le motivazioni di cotanto coraggio a fronte di una cittadina, quella sommese, in cui abbondano i tecnici della materia). Terza e più plausibile: La signora sarebbe una stretta collaboratrice del professor Cennamo, l’uomo a cui l’Amministrazione ha affidato lo studio sulla fattibilità dei P.I.P. sommesi. Dunque, secondo questa terza ipotesi, il primo cittadino avrebbe creato una sorta di catena tra Cennamo, Angri, Iovine ed appunto la Marciano. Quindi la nomina avrebbe preso corpo tra le mura dell’ultimo piano di Palazzo Torino, quello che ospita l’ufficio tecnico. Al momento non se ne sa niente. Probabilmente dalla riunione di questa sera in pochi avranno la pretenziosità di levare il dito contro la scelta del primo cittadino. Però è curioso constatare come per una volta i malumori di più consiglieri si manifestino in modo così appariscente in un ambiente arciabituato a rispondere “sissignore” alle scelte del primo cittadino. Intanto la signora, in una nota, tiene a precisare che “le sue dimissioni sono in ogni caso assolutamente slegate dall’attuale nomina come tecnico nella Giunta del Comune di Somma Vesuviana, fatto che non modifica in alcun modo il suo percorso politico e personale”. Dottoressa Marciano: “Avrà mica il cuore a sinistra ed il portafogli a destra come molti italiani?”
Gaetano Di Matteo
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