SAN VITALIANO. I vigili non possono elevare multe perché non possono elaborare i dati riportati sui verbali. Pesano come macigni le accuse lanciate dal gruppo consiliare d’opposizione “La Scelta”, guidato da Rosalia Masi (nella foto), in un manifesto che ha ad oggetto il (mal) funzionamento del servizio di polizia municipale, un servizio che è nelle mani dirette del primo cittadino di San Vitaliano, Antonio Falcone. “I nostri vigili urbani- si legge nel manifesto siglato dal gruppo consiliare d’opposizione- si trovano nella condizione di non poter operare, di non poter elevare neanche una contravvenzione perché il comune è sprovvisto degli adeguati mezzi necessari all’elaborazione dei dati relativi ai verbali registrati”. Una situazione, questa, che va avanti da tempo. Qualche mese fa, infatti, l’esecutivo guidato dal primo cittadino Antonio Falcone ha deciso di passare ad una gestione diretta delle contravvenzioni (si parla sia delle multe a chi infrange il codice della strada che delle contravvenzioni per chi viola norme in materia ambientale o edile) preparando una gara d’appalto per l’acquisto di attrezzature e software. Gara, però, che non è mai andata a buon fine. Una condotta che, secondo il gruppo consiliare La Scelta, ha significato “smantellare l’ufficio e il servizio di polizia municipale condannando i vigili ad un immobilismo operativo”. Inoltre, il gruppo guidato da Rosalia Masi ha riportato in auge una questione largamente dibattuta in campagna elettorale. Nel programma dell’attuale sindaco Falcone, infatti, vi era l’introduzione delle ‘guardie di quartiere’, ausiliari di pubblica sicurezza che avrebbero coadiuvato la polizia municipale nell’esercizio delle funzioni di tutela dell’ordine pubblico. Guardie che, però, non hanno ancora fatto la propria comparsa nella cittadina. L’argomento è ora di stretta cogenza dal momento che il problema della sicurezza pubblica è ritornato centrale per San Vitaliano, dopo l’atto di vandalismo ai danni del centro di aggregazione giovanile di via Risorgimento. A ciò si aggiunga che, allo stato, la polizia municipale non ha ancora un funzionario responsabile (nelle more, dei caschi bianchi si occupa il responsabile dell’ufficio tecnico comunale). “Chiediamo al sindaco Falcone- si legge nel manifesto- non solo di onorare tutte le promesse fatte, compresa quella delle guardie di quartiere, ma anche di porre fine alla lenta ma graduale distruzione del servizio di polizia municipale”.
Mariangela Barretta
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