Nola. A novembre avevano cercato di estorcere del denaro alla proprietaria di un punto Snai i carabinieri, però, li avevano scoperti e fermati, ieri è arrivato per loro l’arresto. Ad Afragola i militari della Stazione di Cimitile hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 3 maggio dal Gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ed hanno arrestato Francesco Maiello, 30 anni, di Afragola e Francesco Azzurro, 33 anni di Casoria, entrambi già noti alle forze dell’ordine e ritenuti dagli inquirenti affiliati al clan camorristico “Moccia” operante in Afragola ed alleato sull’area nolana con la cosca criminale dei “Marciulliani”, capeggiato da Marcello Di Domenico, attualmente in carcere, e da sempre contrapposto al clan “Russo”, i due sono ritenuti responsabili in concorso di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento disposto dal gip ha, dunque, confermato l’attività investigativa svolta dagli uomini dell’Arma che avevano sottoposti i due a fermo di indiziato di delitto il 4 novembre scorso. In quell’occasione fu determinante la decisione dei commercianti di non piegarsi alla richiesta estorsiva, furono loro, infatti, ad allertare i carabinieri. Azzurro e Maiello si erano presentati alla titolare della ricevitoria di Cimitile, il primo aveva “spiegato” alla donna che per essere in regola avrebbe dovuto versare delle somme di denaro agli “amici”, solo così avrebbe potuto continuare a gestire “tranquillamente” la sua attività ed aggiungendo che i soldi del “pizzo” sarebbero stati destinati al sostentamento delle famiglie dei detenuti del clan Moccia. In seguito erano ritornati per parlare con il marito, pensavano che forse la donna non avesse ben compreso il messaggio. Dopo aver parlato con l’uomo si allontanarono, a quel punto il commerciante avvisò le forze dell’ordine ed i due, allora in auto con un amico, furono bloccati tempestivamente da una pattuglia dei carabinieri. Un’intervento tempestivo non casuale, ma dovuto all’aumento di controlli sul territorio che il comandante della Compagnia di Nola, il capitano Andrea Massari, aveva disposto in accordo con la Dda per contrastare il tentativo di infiltrazione nell’agro nolano “scoperto” dopo l’arresto dei superlatitanti Russo.
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