venerdì 20 Settembre 2024
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Sodano. “Rincari Tarsu: Oltre al danno dell’inquinamento c’è anche la beffa. Si faccia chiarezza sulle cifre”

La Provincia di Napoli sulle tabelle per il calcolo delle tariffe per
i rifiuti fa il gioco delle tre carte, nascondendo l’aumento reale che
ricadrà sulla pelle dei cittadini e coprendo le responsabilità proprie
e del Governo Berlusconi .

Il principio della premialità nei confronti delle amministrazioni che
maggiormente si impegnano nella raccolta differenziata è sicuramente
condivisibile ma cozza con la realtà di una regione priva di impianti
di supporto alla raccolta differenziata a partire dagli impianti per
il compostaggio della frazione umida che viene ancora oggi inviata
fuori regione con pagamenti fino a 200 euro la tonnellata. Nonostante
gli annunci roboanti del sottosegretario Bertolaso e del presidente
Berlusconi, in Campania ad oggi non ci sono questi impianti e quindi
l’emergenza non è ancora finita.

Venendo al merito della Provincia di Napoli il presidente Cesaro,
l’assessore Caliendo e l’amministrazione unico della Società
provinciale Corrado Catenacci, provano a sminuire gli elevati aumenti
della Tassa sui rifiuti, ma i numeri si commentano da soli: fino a
oggi i cittadini pagavano di media 88 euro iva compresa (20 %) alla
tonnellata mentre oggi la Provincia decreta una media di 98 euro la
tonnellata senza l’iva. Quindi in un solo colpo c’è un aumento netto
di 11 euro la tonellata più, eventualmente, l’iva!

È gravissimo che questo aumento sia dovuto ai costi per la gestione
della Società Provinciale e soprattutto per lo stoccaggio delle
ecoballe prodotte dalla FIBE e dal Commissario sui cui ci sono
contenziosi giudiziari e non si comprende per quale motivo i costi
della cattiva gestione della struttura commissariale e della FIBE
debbano ricadere sui cittadini campani. Al danno dell’inquinamento
delle nostre terre si aggiunge la beffa di un maggiore costo per i
bilanci familiari: è veramente troppo!

La Provincia oltretutto fissa delle tariffe provvisorie che potranno
solo aumentare senza aver provveduto all’elaborazione del Piano
d’Ambito provinciale dei rifiuti e al Piano industriale per la
definizione degli organici necessari e della impiantistica di cui ha
bisogno la Provincia di Napoli.
Cosa ne pensa la Giunta provinciale sulle discariche di Chiaiano, del
Parco del Vesuvio, dell’inceneritore di Acerra e di quelli da
costruire a Napoli e a Giugliano?

Non è possibile continuare in questo modo, c’è bisogno di una
discussione pubblica in Consiglio Provinciale in cui si possa
esprimere una posizione chiara uscendo dall’ambiguità che ha
contraddistinto questo anno di giunta Cesaro”.

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