Pomigliano d’Arco. All’indomani delle schiaccianti vittorie che a Pomigliano d’Arco e a Sant’Anastasia hanno visto il Pdl imporsi sul centrosinistra, i neo sindaci Lello Russo e Carmine Esposito hanno già ben chiaro quali saranno i primi passi da muoversi appena sarà ufficializzato l’insediamento nei rispettivi Comuni.
A colpire è soprattutto la vittoria importante registrata a Pomigliano, dopo il centrosinistra governava ininterrottamente dal 1995 e che quindi conferiva alla città operaio lo status di roccaforte “rossa”.
“Questa vittoria ha una spiegazione chiara e precisa”, commenta Russo, “per spiegarla potrei utilizzare una frase del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, un’Amministrazione perde quando governa male. A Pomigliano hanno governato male, quindi c’è stata la risposta corale di tutto il territorio. Significa che i cittadini il cambiamento lo hanno preteso”.
Dei problemi che lei ha sollevato durante la campagna elettorale, a quali per primo si dedicherà appena potrà agire nel suo ruolo di sindaco?
“Alle periferie, il non governo delle amministrazioni precedenti ha determinato un gap tra il centro e la periferia. Ci sono interi quartieri, dove vivono anche oltre mille abitanti, in cui mancano i servizi di primaria importanza, come strade, illuminazione, fogne, marciapiedi. C’è una grossa fetta di Pomigliano che non viene servita dalle infrastrutture e quindi il primo punto all’ordine del giorno della mia azione amministrativa sarà riportare la civiltà in queste zone”. Ma Pomigliano è anche la città delle fabbriche, prima fra tutte la Fiat, negli ultimi mesi al centro di un’aspra battaglia per non perdere posti di lavoro.
“Da sempre si parla solo della Fiat”, aggiunge, “ma in città c’è anche un altro stabilimento che è l’Alenia, a vocazione aeronautica, e anche questa vive momenti critici. Per la Fiat ci sono buone notizie, il ministro Scajola ha chiuso un accordo con i vertici dell’azienda per portare la realizzazione della nuova Panda a Pomigliano, ora bisognerà vedere cosa comprende questo accordo”. Ancora momenti di festa davanti al comitato del Pdl a Sant’Anastasia, all’indomani del risultato elettorali.
Tanti i cittadini che si avvicinano al neo sindaco per congratularsi, ora tra i suoi primi impegni anche l’attenzione ad uno dei temi che ha affrontato più volte nella campagna elettorale: la rivisitazione dei confini della “zona rossa” per la quale Esposito ha più volte detto che si muoverà di concerto con altri sindaci dell’area vesuviana. “Di questa cosa sono oggi più convinto di ieri”, spiega, “ieri poteva essere soltanto una parola, oggi che ho responsabilità di ricoprire l’incarico di primo cittadino devo mettere al centro della discussione questo problema. Lo farò già dal primo giorno che andrò a Palazzo Siano. Un sindaco responsabile e consapevole di quello che è il governo di una città deve rendersi conto di qual è la partenza di una buona amministrazione, ecco allora che dai primi momenti di attività amministrativa avrò un occhio di riguardo agli uffici e all’organizzazione amministrativa”.
A caratterizzare la campagna elettorale appena conclusasi sono stati anche i toni duri usati anche dallo stesso neo sindaco, cosa bisognerà attendersi d’oggi in poi? “Non cambierò perché sono fatto così”, dice l’esponente socialista, “poi credo che la politica sia una cosa che meriti certi toni, vero è che poi diventano ancora più rigidi quando si creano certe condizioni, come è capitato spesso prima del voto, che si è cercato di sottrarsi al confronto su temi cari alla città, e si vede ancora in queste ore su Facebook dove ci sono persone che continuano a denigrare l’avversario, in questo caso io, in modo demagogico e secondo me violento”.
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