Pomgliano D’Arco. La conquista di Pomigliano del centrodestra, guidato da Lello Russo, dopo 15 anni di egemonia “rossa” ha lasciato non pochi strascichi polemici all’interno del Partito democratico napoletano. E così da oggi è cominciato il tempo dei bilanci e delle accuse. Sull’argomento è intervenuto il neo consigliere regionale del Pd Antonio Amato: “Inutile nascondersi dietro un dito, i ballottaggi e soprattutto la vittoria del centrodestra a Pomigliano segnano la fine di una stagione. Credo- ha proseguito Amato- che a livello simbolico la sconfitta nella ‘città della Fiat’ abbia un significato più profondo della stessa sconfitta alle regionali. È sui territori, infatti, che il centrosinistra ha perso la fiducia dei cittadini, disperdendo anche esperienze straordinarie come i 10 anni di sindacatura di Michele Chiazzo. Diciamocelo -ha dichiarato con una certa ruvidezza il consigliere- che siamo diventati troppo salottieri e ci siamo chiusi sempre più nelle stanze e nei nostri recinti, perdendo il contatto diretto con i cittadini. Ora però – ha continuato Amato -proprio a partire da questa situazione si può ripartire. Non bisogna essere disfattisti ma ritrovare le energie per un progetto condiviso che radichi il partito nei quartieri, nelle municipalità e nei comuni. Ripartiamo- ha concluso il consigliere- dai circoli di partito, dal confronto diretto con i problemi reali dei cittadini, dal dialogo costante con le persone”. Intanto su Pomigliano è intervenuto anche il grande sconfitto Onofrio Piccolo. E’ lui infatti che da oggi dovrà prendere in mano il timone di una barca, quella del centrosinistra locale, che sembra alla deriva. “Abbiamo pagato i problemi che abbiamo avuto in cinque anni di governo cittadino. A questo- ha concluso con onestà Piccolo- vanno aggiunte le endemiche divisioni interne alla sinistra senza le quali, con ogni probabilità, ci saremmo giocati la partita in modo differente. Ora bisogna guardare avanti ed essere capaci di ricostruire”.
Gaetano Di Matteo
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