venerdì 20 Settembre 2024
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Pomigliano, Per il “Vico” niente accordo e il piano industriale si rimanda al 21 aprile

Pomigliano d’Arco– L’appuntamento di ieri mattina presso l’Unione degli industriali per il tanto atteso accordo sul piano industriale del “G.B. Vico” non ha trovato l’unità sindacale a dare il via libera. Proprio così l’incontro tra i vertici Fiat e le organizzazioni dei lavoratori stenta a trovare punti di congiunzione. Sarebbero i punti della nuova organizzazione per lo stabilimento pomiglianese presentati dal Lingotto a suscitare tanti “se” e tanti “ma”, ovvero: 8 turni su sei giorni lavorativi (21 per la sola manutenzione, che non subisce variazioni), diminuzione delle pause lavorative, maggiori straordinari che passano da 40 ad 80 ore, un uso più ‘normale’ dei permessi leciti, in quanto l’azienda ha rilevato picchi di richieste il lunedì ed il venerdì. I vertici aziendali, inoltre, sempre secondo i sindacati, hanno sottolineato che nello stabilimento automobilistico di Pomigliano, sono molti i ricorsi a malattia in caso di scioperi, o partite di calcio. E ancora un permesso mensa, stabilito in mezz’ora, che si sposterebbe a fine turno e una variazione ‘dell’impostato lineà entro la prima ora, per evitare rallentamenti in caso di ritardi dei lavoratori. Tutto per la famosa “flessibilità” ricercata dall’amministratore delegato più discusso di questi mesi, Sergio Marchionne. Tutto con tanto di “giurin giuretto” da parte di Casa Fiat che assicura: Niente futuri esuberi, a parte i 500 operai che andranno in mobilità a seguito dell’accordo siglato nei giorni scorsi, riuscendo ad ottenere il massimo utilizzo degli impianti. La Fiom non ci sta, il sindacato di categoria della Cgil non accetta la “man forte” del padrone e il segretario provinciale Andrea Amendola ha affermato: “Ci propongono due settimane a 48 ore e due a 32. Secondo la Fiat noi dobbiamo solo condividere le loro proposte senza la possibilità di discuterle per arrivare ad un accordo. Se vogliono questo tipo di contratto lo facessero”. Intanto ora si guarda solo al 21 aprile, data nella quale sarà proprio Sergio Marchionne ad incontrare i sindacati, questa volta però a Torino per discutere nuovamente di un piano industriale e quella volta molto probabilmente non sarà poi così facile e possibile dire di “no”. Perché il pacchetto confezionato da Fiat con annesse condizioni non fa altro che chiedere ai sindacati: Nuova Panda a Pomigliano, prendere o lasciare? Gli altri sindacati di categoria però, non sono concordi con la Fiom ed anzi preannunciano: “Possiamo anticipare che la Uilm firmerà l’accordo nella nuova data d’incontro convenuta tra le parti”. E’ questo il giudizio che Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania. “Oggi – ha sottolineato Sgambati – abbiamo apprezzato il messaggio dell’ad. Sergio Marchionne. “Piena disponibilità- ha ribadito Sgambati – a fare i 18 turni, perché così si saturano gli organici previsti; piena disponibilità ad una nuova organizzazione del lavoro; piena disponibilità ad utilizzare le migliori accordistiche Fiat. La Uilm è fermamente convinta che l’importante investimento dell’azienda sullo stabilimento campano deve raggiungere un alto livello qualitativo, affinché il prodotto automobilistico possa vincere la sfida sul mercato”. Visione nettamente positiva e pronta ad accettare il pacchetto Marchionne è arrivata anche dalla Fim: “”Quello di oggi è stato un confronto positivo, concentrato sulla volontà delle parti a condividere e realizzare questo importante investimento per lo stabilimento di Pomigliano e del suo indotto”. Lo ha detto il segretario generale della Fim-Cisl Napoli, Giuseppe Terracciano. “La novità organizzativa – ha aggiunto – accompagnata dal forte processo di innovazione tecnologico e di competitività degli impianti per reggere la sfida mondiale del settore auto, non ci sottrae a guidare questo progetto industriale che assicurerà a Pomigliano un futuro occupazionale ed industriale per i lavoratori”. “Resta da approfondire nel prossimo incontro con le organizzazioni sindacali e la Rsu – ha aggiunto Terracciano – l’impatto della nuova turnistica dei nuovi regimi di orario di lavoro, le modalità applicative utili al fine di saturare gli organici e le modalità del piano formativo che impegna sindacato, Fiat e Istituzioni.Ed anche per la Fismic: “Bisogna raggiungere l’accordo al più presto per poter dare spazio ed attuazione al piano della Panda a Pomigliano ed all’inizio degli investimenti”: lo ha detto il segretario regionale della Fismic, Felice Mercogliano. “Come sindacati – ha aggiunto – abbiamo chiesto spiegazioni più specifiche sulla formazione del personale e sugli investimenti tecnici che l’azienda intende portare avanti. Sui punti posti dall’azienda c’é la maggior parte della condivisione, ma dobbiamo cercare di capire se la Fiat intende davvero fare degli investimenti seri, e quindi condividere il piano, per poi ottenere in seguito i dettagli. Mercogliano, infine, ha espresso il proprio rammarico per le “resistenze ed i problemi posti dalla Fiom”, e spera in un’unità entro il 21 aprile.

Isabella Esposito

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