Somma Vesuviana. Dall’avvocato Antonio Demitry, candidato alle ultime elezioni regionali, riceviamo una riflessione che volentieri pubblichiamo. Sperando che un giorno i nostri attenti lettori smettano di trincerarsi dietro ad un falso nickname e abbiano il coraggio di dire ciò che pensano con il loro vero nome e cognome, intanto una riflessione non fa male.
Gabriella Bellini
Egr. Direttore,
Rubo spazio alla suo giornale interattivo per soffermarmi, brevemente, sulle sollecitazioni avanzate da un lettore – commentatore dell’articolo apparso sulla sua testata, dal titolo: “Ecco a Voi i trombati eccellenti alle regionali”.
Secondo l’attento lettore, la brava autrice dell’articolo sarebbe rea di aver omesso di indicare tra i trombati eccellenti (udite – udite) il nome del sottoscritto.
In effetti, il Sig. Beneduce o la Sig.ra Beneduce, insomma, Mr. o Mrs. X, dimostra di avere conoscenza del mio curriculum politico – elettorale, ma scarsa capacità di analisi dello stesso.
Non me lo sarei mai aspettato da un biografo così erudito sul mio conto!
Intendiamoci, ho sempre accettato cristianamente gli esiti delle competizioni elettorali a cui ho partecipato negli ultimi anni; inoltre, quei pochi che mi conoscono ( e forse anche il mio biografo) sanno che al massimo mi considero un trombato, nemmeno tanto eccellente.
Ma, sto al gioco e mi attengo al tema di discussione tirato in ballo dal contabile dei miei fallimenti e tenterò di erudire ancor meglio il mio ghost biographer :
nel 2001, a 28 anni, sono stato tra i fondatori del Nuovo Psi a Milano assieme ad un certo Caldoro.
Nell’estate dello stesso anno partecipai alla competizione elettorale al Comune di Napoli, assieme a tutto il gruppo dirigente napoletano, per affermare il valore di un’identità, quella socialista. Sapevamo che era una battaglia di visibilità, del primum vivere e che non avremmo mai raggiunto il quorum necessario a far scattare il consigliere in Città;
Nel 2004 altro momento di visibilità e di vivibilità politica, lo definimmo “referendum sulla esistenza dei socialisti”, raggiungemmo il 2,2% su base nazionale, raccolsi circa 10.500 preferenze nel collegio del SUD. Ci illudemmo di poter ricostruire la casa di tutti i socialisti, di ricompattare la diaspora, di ridare un soggetto politico riformista al Paese. Anche in questa avventura c’era un certo Caldoro;
Nel 2005, elezioni regionali, primo dei non eletti, dietro soltanto al sindaco di Casalnuovo e mai entrato in Consiglio Regionale, anche solo per 4 mesi, nonostante l’incompatibilità ex lege, successivamente determinata dalla rielezione a sindaco di colui che mi precedeva;
Arriviamo all’oggi. I socialisti hanno scelto strade diverse, forse tutte sbagliate. Ad ogni modo, come molti altri, ho aderito ad un cartello politico, non ancora formato e organizzato in forma partitica quale, appunto, il PDL, ed ho colto l’opportunità di partecipare all’ultima competizione regionale.
E’ andata come è andata, ho circa seimila amici, 6 mila persone che mi vogliono bene, che disinteressatamente mi hanno accordato la loro fiducia ( non trascurerei nemmeno i quasi 1000 garibaldini sommesi).
Da questi ripartirò per tentare di fare politica, con militanza cocciuta e quotidiana.
Come avrà avuto modo di intuire, caro Sig. Beneduce, potrà aggiornare la biografia non autorizzata del sottoscritto.
Grazie per l’attenzione
Antonio Demitry (quello vero)
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