Marigliano. Un attacco fascista a Marigliano prende di mira “Il Quilombo”, sede del Collettivo Utopia. Sulla porta della sede, in via Risorgimento, i componenti dell’associazione che si occupa di commercio equo e solidale, di iniziative cultural volte all’integrazione, di cineforum e rassegne musicali, sono state trovate disegnate con una bomboletta spray due croci celtiche e la scritta “Dux” (duce, ndr). “Si tratta di giovani a cui manca la conoscenza storica e reale del ventennio fascista in Italia”, spiegano i componenti del Collettivo, “come manca quella del fascismo in Spagna con Francisco Franco, in Cile con Auguste Pinochet, in Grecia con Joannis Metaxas, in Portogallo con Antònio de Oliveira Salazar, in Germania con il Nazismo Hitleriano. Farebbero meglio a farselo raccontare dai proprio nonni, e se sono troppo giovani che si informino. Il possibile ritorno a questi metodi, deve essere immediatamente bloccato per riaffermare i valori che i partigiani difesero, anni fa, con le idee e con la lotta. Le idee partigiane, attualizzate, continuano ad essere difese ed applicate dal Collettivo Utopia, per la creazione di una società libertaria ed egualitaria, rispettosa dei bisogni individuali e collettivi, per la difesa della biodiversità e l’autogestione dei beni comuni” . Il collettivo Utopia opera a Marigliano da quasi dieci anni lavorando sui temi della tutela ambientale, dell’equa distribuzione delle risorse planetarie e la diffusione di prodotti del commercio equo e solidale, creando spazi di socialità in una città in cui non solo molti i luoghi di aggregazione e cultura. “I cittadini non si sono mai mostrati particolarmente interessati a questi temi”, aggiungono, “ma il Collettivo Utopia ha continuato nella sua attività di informazione, crediamo nel confronto e nell’accoglienzama non siamo né la chiesa, nè un partito, non chiediamo nulla in cambio e non ci interessano consensi elettoralistici, nè religiosi. Siamo dei sognatori, degli utopisti, e proponiamo un modello di sviluppo che riporti gli esseri viventi al centro del mondo. Ecco perchè siamo attaccabili”.
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