Un servizio gratuito di accoglienza, ascolto ed orientamento a tutti gli stranieri presenti sul territorio. Lo strumento per favorire l’integrazione ma anche per aiutare i clandestini ad “emergere”: è l’obiettivo del progetto che i Comuni dell’area nolana hanno dedicato agli immigrati attraverso il piano sociale di zona. L’iniziativa è stata presentata durante un incontro promosso dall’Agenzia di sviluppo dell’area nolana per illustrare ai sindacati i dettagli del piano sociale di zona che vale oltre 2 milioni di euro e che costituisce il “welfare” delle amministrazioni comunali.
Destinata agli stranieri, l’operazione parte dal dato dell’incidenza degli immigrati su quello complessivo della popolazione residente nel territorio: su 104.631 abitanti sono 1086 quelli che non hanno radici italiane. Ovviamente si tratta di cifre ufficiali che non tengono conto dei tantissimi clandestini che pure popolano la zona. E dai quali il progetto intende partire per poter contribuire soprattutto alla regolarizzazione dello status giuridico di “fantasmi” che spesso restano tali perché ostaggio della non conoscenza della lingua e della mancanza di informazioni sull’accesso ai diritti di cui potrebbero godere.
Determinante per la riuscita del programma sarà proprio il ruolo delle organizzazioni sindacali, “collettori” dei disagi delle categorie deboli ed in particolare degli immigrati, degli anziani e dei disoccupati. L’impegno assunto, e non solo per il progetto in questione, è stato infatti quello di favorire la concertazione nelle iniziative previste dal piano sociale di zona. Le parti presenti all’incontro si sono per questo impegnate ad incrementare il numero dei confronti per favorire proposte e sollecitazioni. “Il contributo che il sindacato può offrire alle politiche sociali – ha detto, infatti, Arcangelo Annunziata, assessore alle politiche sociali del Comune di Nola, ente capofila dell’ambito 11 – è fondamentale. Senza sconfinamenti in ciò che è proprio degli organi dei Comuni, è importante nella rappresentanza specifica di alcune situazioni: penso ai
disoccupati, non solo giovani, che guardano con speranza ai nuovi annunciati insediamenti industriali, agli immigrati ed agli anziani. Un contributo importante anche nella critica che, quando è costruttiva costringe le amministrazioni ad abbandonare atteggiamenti autoreferenziali e costringe a muoversi verso il miglioramento dei servizi”.
“Abbiamo apprezzato – ha sottolineato Salvatore Velardi della Cgil – l’intervento dell’assessore che ha condiviso le nostre sollecitazioni riguardanti soprattutto il ruolo di indirizzo di programmazione e di controllo che la parte politica deve recuperare nella gestione delle politiche sociali. In più abbiamo invitato l’ufficio di piano a concertare le iniziative messe in campo. Per questo motivo abbiamo sollecitato la stipula di un nuovo protocollo d’intesa per rafforzare il metodo della concertazione e le modalità con le quali il confronto potrà diventare permanente e positivo”.
E sulla necessità di un confronto costante sulle tematiche che riguardano il territorio si è espresso anche Mario Carnevale dell’Ugl: “Apprezziamo il lavoro costantemente svolto dall’Agenzia e dall’ufficio di piano per conto dei Comuni ma auspichiamo maggiore concertazione soprattutto sui temi delle politiche sociali.”
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