Somma Vesuviana. Fingeva di essere un odontoiatra con tanto di falsa laurea attaccata alle pareti. A scoprire le sue bugie i carabinieri della locale stazione (coordinati dal comandante della Compagnia di Castello di Cisterna, Orazio Ianniello) che avevano disposto un servizio per contrastare proprio il fenomeno dell’esercizio abusivo delle professioni. Alla fine delle indagini i militari sono entrati l’ambulatorio odontoiatrico denominato “Centro San Pietro”, ubicato nella strada omonima a Somma Vesuviana, coadiuvati dai Carabinieri del N.A.S. di Napoli, ed hanno denunciato in stato di libertà O. A. (40enne di Pomigliano D’Arco, incensurato), perché responsabile del reato di esercizio abusivo della professione di medico odontoiatrico, mancanza della prescritta autorizzazione sanitaria per l’attivazione di un ambulatorio odontoiatrico e falsità materiale. Ques’ultimo reato riguarda il fatto che gli uomini di Ianniello hanno rinvenuto in possesso dell’uomo dei formulari sui quali vi erano apposti timbri falsi con la firma di “medico odontoiatrico”. E’ stato denunciato anche P.C., medico odontoiatra, 55enne di San Giorgio a Cremano poiché effettuava saltuariamente prestazioni mediche presso l’ambulatorio di Somma senza però le prescritte autorizzazioni sanitarie. L’intero centro, del valore di 100mila euro, è stato sequestrato. Le indagini erano partite da lontano. I carabinieri avevano già accertato presso l’ordine dei medici dentisti odontoiatri di Napoli e l’albo provinciale e nazionale dei medici che non esisteva nessun iscritto con il nome O. A.. Il 40enne aveva avviato lo studio dentistico, esibendo nei locali falsi attestati di studio e nonostante non ne avesse i titoli esercitava la professione di odontoiatra, infatti, i militari che hanno perquisito l’ambulatorio di Somma, di proprietà dell’uomo, hanno trovato alcuni pazienti in attesa di essere curati. Sequestrate le attrezzature mediche, oltre al sistema di video sorveglianza utilizzato per eludere i controlli. In più gli sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 3.622 euro per aver il predetto costruito e posto in commercio dispositivi medici su misura, utilizzati nell’attività odontoiatrica, senza essere iscritto nell’albo presso il Ministero della Salute e per non aver tenuto aggiornato il registro di carico e scarico relativo ai rifiuti non pericolosi prodotti. Troppe bugie, gli sarebbe bastato studiare e laurearsi sul serio.
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