Ercolano. Che il territorio della costa vesuviana sia uno dei luoghi a più alta concentrazione di tesori artistici e ambientali non è una novità, basti pensare al Vesuvio e agli Scavi di Pompei ed Ercolano per avere una prima idea di quanto affermato. I numeri sono altresì rilevanti se si considera che il Vesuvio è tra le attrazioni naturali più visitate in Italia ed è nelle “semifinali” del concorso Unesco per individuare le sette meraviglie del mondo e gli Scavi di Pompei ed Ercolano sono rispettivamente il secondo e il ventesimo monumento più visitato d’Italia. Il problema principale, però, consiste nella frammentarietà dell’offerta turistica intorno a tali attrattori e nella molteplicità di soggetti deputati alla loro gestione e promozione.
Per questo venerdì 28 gennaio si sono riuniti a Villa Campolieto ad Ercolano i responsabili dei diversi enti ed istituzioni pubblici e privati che, a vario titolo, sono coinvolti nella gestione valorizzazione dei beni culturali, ambientali e nella promozione della cultura e della scienza. Oltre alla Fondazione Ente per le Ville Vesuviane, il cui presidente Giuseppe Galasso ha fatto gli onori di casa, vi erano i rappresentanti di: Università Federico II, Università Suor Orsola Benincasa, Seconda Università di Napoli, Tess Costa del Vesuvio, Osservatorio Vesuviano, ENEA, Centro Studi Herculaneum, Amici per Pompei. Dall’incontro è emersa la volontà di creare concrete azioni finalizzate a creare sinergie tra i diversi enti nell’ottica di una maggiore valorizzazione e promozione del patrimonio della costa vesuviana anche attraverso l’offerta di pacchetti turistici congiunti a cominciare proprio dai prossimi eventi fieristici come la BIT di Milano. Inoltre, è stata prevista la riconvocazione periodica del tavolo interistituzionale per fare il punto degli interventi messi in campo e programmare nuove iniziative congiunte.
Domenico Maria
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