Striano. “Il tricolore non è una semplice insegna di Stato. È un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di uguaglianza, di giustizia nei valori della propria storia e della propria civiltà”. Con queste parole Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana, nel suo intervento alla cerimonia ai Complessi Monumentali di San Martino della Battaglia e di Solferino in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, il 4 novembre 2001defini il simbolo della bandiera tricolore italiana. E ieri sera come allora l’amministrazione comunale si Striano ha voluto festeggiare la sua bandiera in una cerimonia giunta ormai alla sue 14esiam edizione. La giornata venne istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, intendendo celebrare il bicentenario della nascita a Reggio Emilia del tricolore italiano, che avvenne ufficialmente il 7 gennaio 1797, e da ben 14 anni la cittadina strianese, grazie all’Associazione socioculturale “Caduti per la Patria” ha voluto dare memoria ai quei tanti uomini che per onore di patria con coraggio hanno perso la vita il tutto conservando quel simbolo divenuto fondamento di ogni cittadino italiano, la bandiera tricolore. In una sala consiliare gremita di cittadini le parole del sindaco Antonio Del Giudice hanno sottolineato l’importanza dell’appartenenza alla propria terra, al sacrificio di uomini e al coraggio di chi ogni giorno vive nel rispetto e nell’onore di quel simbolo “il tricolore non è solo una bandiera – ha sottolineato Del Giudice – ma indice di identità ed appartenenza alla costituzione italiana. Dovrebbe essere presente in ogni casa come la Bibbia e noi ogni volta che uniamo una coppia di sposi civilmente regaliamo la bandiera italiana, come patrimonio da trasmettere ai propri figli, da tenere gelosamente come proprio uniformità. L’immagine che ora mi piace ricordare in questo momento – ha concluso il sindaco Del Giudice – quella di una bandiera che accompagna i cuori degli italiani portatori di pace e che li avvolge quando purtroppo perdono la vita. Dalla culla alla bara la bandiera è e deve essere il nostro passaporto, la nostra ricchezza,il nostro vanto, la nostra gioia ma soprattutto il nostro vessillo”. Ad accompagnare l’intera celebrazione gli inni italiani cantati da una piccola rappresentanza di alunni. Forti anche le parole del parroco don Michele Fusco che ha voluto ribadire l’importanza dell’appartenenza. Insomma un evento, forse uno dei pochi, che viene festaggiato in tutta Italia, sopratutto in piccoli paesi che ancora una volta diventano il centro della condivisione e della valorizzazione, dove l’impegno di associazi
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