Terzigno: Le candidature della discordia. Sembra essere questa la sintesi dello scenario politico che prende piede nella cittadina terzignese, a pochi mesi da quelle che saranno le elezioni amministrative. Uno scenario che si compone a passi lenti, una lentezza, questa però, che sembra suggerire, una compattezza ben riservata che si nasconde dietro accordi trasversali e accorpamenti probabilmente già chiusi. Eppure in città il silenzio fa parlare. Un paradosso assurdo, per una cittadina che cerca ancora di digerire la caduta di stile della precedente amministrazione mandata a casa con il voto di sfiducia, e che ora si ripropone alla poltrona di sindaco con lo stesso candidato, l’unico in via ufficiale, Domenico Auricchio. Un Auricchio bis che però non sembra suggerire nulla di nuovo alle altre fazioni politiche che commentano questa scelta solo come un handicap. “Non abbiamo alcun timore a proporre un alternativa ad Auricchio – commentano i partiti opposti – Auricchio ha già dato e si vede, un paese che poteva e merita di più, non uno squilibrio di umori interni e di scarsa gestionalità che hanno rappresentato la loro stessa fine”. Il piccolo governo di Auricchio infatti, con durata di un’anno, ha visto il tramonto ormai subito e sin dalle prime battute, sinonimo forse questo di un malcontento interno, che però ora sembra essere solo un brutto ricordo. Un ricordo ormai sbiadito che sottolineano gli stessi adepti di Auricchio anche pubblicamente, durante la presentazione ufficiale di Mimi Auricchio candidato, effettuata in largo anticipo, meno di un mese fa, con la straordinaria partecipazione dei big regionali quali il sottosegretario Nicola Cosentino e il Presidente della Provincia Luigi Cesaro, durante la quale avevano osannato in più punti l’unità e l’intesa che legava il nuovo gruppo. Ma mentre il Mimi dei terzignesi continua con la sua attiva campagna elettorale, giocando di gran lunga in anticipo, sulle altre proposte, si fanno largo ipotesi che blindano eventuali nomi ma lanciano altre probabilità in alcuni casi di vecchie meteore politiche che hanno intenzione di riaffacciarsi alla sfera politica e volti invece completamente nuovi per un idea di rinnovamento in toto. Per il Partito Democratico la scelta sembra essere tra le più difficili e mentre si varano varie ipotesi non si escludono quelle di eventuali coalizioni. E proprio nel Pd si vara una duplice scelta: un candidato completamente nuovo, possibilmente giovane e ambizioso o ripuntare su vecchi cavalli di battaglia, accordi però che aleggiano in via indiscreta e che confermano a tratti un leggero disaccordo interno. Per gli udiccini invece la scelta sembrerebbe già chiusa, anche se non si sbilanciano e continuano a dichiararsi aperti a nuove proposte, semmai infatti potrebbero arrivare nuovi eventuali candidati, i rappresentanti del circolo locale effettuerebbero un apertura archiviando il nome di un vecchio, seppur giovane, emblema della politica attiva locale. Infine tra queste totocandidature si fa spazio quella di un volto completamente nuovo, mai visto sulle scena politica, quasi sicuramente una donna che potrebbe scendere in campo con una lista in rosa. Ma anche per gli altri due versanti Udc e Pd la quota rosa sembrerebbe essere un importante ingrediente, mentre per il Pdl pronti nomi di giovanissimi, un piccolo esercito su cui Mimi ha intenzione di puntare tutto. Insomma scenari ancora in pieno fermento, smontabili e rimontabili, veritieri o meno, ma che suggeriscono la piena attività di scelta politica su cui i rappresentanti locali iniziano a muoversi a gran ritmo.
Giovanna Salvati
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