martedì 24 Dicembre 2024
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Somma Vesuviana, tra i suoi boschi viene prodrotto uno dei migliori mieli d’Italia

Tra i boschi di Somma Vesuviana viene prodotto uno dei migliori mieli d’Italia, quello di melata di bosco proposto da Paco Castaldi de “La Goccia di Sole”, azienda apistica biologica con sede a S. Anastasia.
L’assegnazione delle “Gocce d’oro” ai migliori mieli italiani è stato l’ultimo atto del “Concorso Grandi mieli d’Italia – Premio Giulio Piana”, giunto alla 29a edizione, ed organizzato dall’Osservatorio nazionale del miele.
Oltre all’assegnazione delle 9 “Tre gocce d’oro” (riconoscimento più ambito), sono stati premiati anche 112 mieli con le “Due gocce d’oro” e 153 mieli con “Una goccia d’oro”.
I migliori mieli italiani del 2009 sono il miele di acacia prodotto da Marco Martelli di Villa di Tirano (So) nel Parco regionale di Spina Verde sul Lago di Como; il miele di agrumi prodotto da Massimo Praconi di San Mauro Pascoli (Fc) negli agrumeti del Metaponto; il miele di cardo prodotto da Sebastiano Carollo di Carini (Pa) sul litorale siciliano; il miele di castagno prodotto da Anna Alessio di Acri (Cs) nel Parco nazionale della Sila; il miele di eucalipto prodotto da Maura Mascia di San Gavino Monreale (Vs) sulle colline di Danorì (Ca); il miele di melata di bosco prodotto da Paco Castaldi de “La Goccia di Sole” di Sant’Anastasia (Na) a Somma Vesuviana (Na); il miele millefiori prodotto da Luigi Carletti di Cremona sulle colline di Lugagnano Val d’Arda (Pc); il miele di tarassaco e quello di rododendro prodotti entrambi da Andrea Paternoster di “Mieli Thun”, apicoltore di Vigo di Ton (Tn), raccolti il primo sull’Altipiano di Asiago e il secondo in una malga alpina in Trentino.
Le tre “Gocce d’oro” sono assegnate ai mieli che, oltre ad essere perfetti dal punto di vista qualitativo, si sono distinti per aver raggiunto il punteggio pieno all’esame organolettico.
L’altissima qualità dei mieli italiani, rigorosamente vergini e integrali (non miscelati o sottoposti a filtrazione e trattamenti termici), unita alla grandissima varietà di mieli uniflorali (oltre 50), cioè mieli prodotti dalle api col nettare di un’unica specie botanica, rendono la produzione italiana tra le migliori al mondo.All’edizione 2009 del concorso hanno partecipato 509 diversi mieli.
Tutte le regioni italiane sono state rappresentate, anche se la parte del leone l’ha fatta l’Emilia-Romagna (70 mieli in concorso), il Piemonte (62), la Lombardia (61), il Lazio (38), la Toscana (28) e le Marche (27). I campioni in concorso riguardano ben 37 mieli monoflora e oltre cento diversi millefiori. Tra i monoflora i più numerosi sono l’acacia (134), il castagno (44), l’eucalipto e il tiglio (25). I più rari: grano saraceno, betonica, edera, marasca e coriandolo.
Ogni miele è stato analizzato in laboratorio con tecniche molto innovative che hanno consentito di valutare, per la prima volta, ben 12 parametri merceologici. Ogni campione è poi stato “assaggiato” e valutato dalle Giurie per le tre componenti principali: olfattiva, gustativa, tattile.
Alla premiazione è stata, tra l’altro, presentata in anteprima la guida Tre gocce d’oro 2009.
Tutti i mieli premiati sono stati raccolti, la Guida infatti, realizzata dall’Osservatorio nazionale miele in collaborazione con Slow Food, oltre ad indicare i 273 mieli e i produttori premiati, descrive le caratteristiche organolettiche dei principali mieli italiani ed è uno strumento snello e allo stesso tempo prezioso per i buongustai, turisti attenti e cultori del naturale. Tra le novità, “Produttori & Territori” l’appendice della Guida che elenca, provincia per provincia, dove trovare gli “Apicoltori virtuosi” che hanno fatto della produzione del miele un’arte.

Marialuisa Squitieri

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