Ottaviano. Continua la pole targata Telethon. E’ partita infatti venerdi sera la maratona nazionale di solidarietà per le malattie genetiche, un appuntamento che ormai si ripete da tempo e che quest’anno è giunta alla sua ventesima edizione. E anche per quest’anno il sodalizio del Circolo Armando Diaz di Ottaviano e il suo presidente Francesco D’Ascoli non hanno esitato nell’accogliere e sposare l’importante causa, un appuntamento che vede cosi ancora una volta Ottaviano diventare punto di riferimento per il territorio e quindi Casa Telethon a tutti gli effetti. Una serie di appuntamenti importanti dalla musica al cabaret, dalla letteratura al quello che rappresenta concretamente l’iniziativa Telethon che prenderanno vita fino a questa sera, il tutto inaugurato da un convegno medico scientifico promosso e coordinato dal dottor Felice Picariello. Tutto bene fino a questo momento. Un giovane di appena 27 anni, fisioterapista che con grinta e passione, ma soprattutto animo sensibile si impegna nel settore della ricerca stando vicino nel tempo libero alla fascia di giovani meno fortunati,ha voluto fortemente questo convegno per informare ed educare ma soprattutto sensibilizzare l’importante tema, il tutto grazie anche all’associazione Uilm, parte attiva dell’iniziativa, . Durante il convegno andato in scena nei locali del Circo Diaz di via Roma, Felice Picariello ed il suo team di esperti del settore, ce l ‘avevano messa davvero tutta ad invitare e sollecitare quante più persone possibili all’iniziativa, dai politici ai professionisti locali, ma lo scenario ha visto purtroppo una discreta partecipazione. Un flop? Non proprio, se lo si osserva da un altro punto di vista. La “voce” della raccolta e della solidarietà sul territorio erano i giovani che sulla sedia a rotelle hanno ascoltato i relatori intervenuti, cercando di trovare in quelle parole un pizzico di speranza in più per continuare a vivere e sognare senza pene,la “voce” della solidarietà di Telethon è stato nel prendere atto dell’assenza di tante persone. Un senso di amarezza forse nel guardare quelle sedie vuote che però sono state subito riempite dall’affetto dimostrato di quei pochi presenti che interessati sono rimasti fino alla fine dell’iniziativa, o nel suo comunicare guardando immagini forte di quanti giovani ogni giorno lottano per salvarsi da malattie che li consumano senza scampo. “ Mi spiace non aver visto la partecipazione di tante personalità invitate personalmente da me – ha commentato Picariello – la ricerca ha bisogno di noi, tanto si può fare e si deve fare basta essere sensibili e mostrare il proprio e piccolo contributo”. La gara di solidarietà che si concluderà questa sera ha avuto comunque quest’anno, almeno nella cittadina ottavianese, un vanto ancora più grande, l’esempio di giovani come Felice che credono e non demordono e non esitano nel donarsi agli altri, indipendentemente dall’adesione o meno di tanti o di pochi.
Giovanna Salvati
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