domenica 22 Dicembre 2024
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Cicciano, tavolo istituzionale sul fallimento del pastificio Russo

Tavolo istituzionale al Comune di Cicciano sulla spinosa vicenda del fallimento dello storico pastificio Carmine Russo. Presenti: il sindaco di Cicciano Giuseppe Caccavale, il presidente del Consiglio comunale Francescantonio Galasso, gli assessori Carlo Mascolo e Giovanni Santoriello, i consiglieri Salvatore Russo, Giovanni Alfano, Antonio Amato, Filomena Cavezza, Salvatore Napolitano, Nicola Ricci (Cgil), Giovanni Attanasio (Cisl), Emilio Saggese (Uil) e Salvatore Vassallo (Ugl). Assente il curatore fallimentare del Pastificio Russo Luciano Bifolco che ha inviato una nota scritta ai presenti. Una nota nella quale Bifolco assicura che “gli adempimenti del fallimento stanno procedendo con assoluta celerità, a tutela degli interessi dei lavoratori e dei valori aziendali. Comunico – si legge nel documento firmato – che lo stato passivo tempestivo, composto da circa 200 ricorsi, è stato approvato il 1 dicembre in un tempo brevissimo rispetto alla data di dichiarazione del fallimento e ricordo che il 12 novembre è stata concessa la Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria) richiesta dalla curatela fallimentare. Per quanto concerne le prospettive future del pastificio – si legge ancora nel fax inviato dal curatore – ribadisco che è intenzione di questa curatela porre in vendita il compendio aziendale nella sua integrità. La nota contiene anche uno specifico invito: “Ogni eventuale contributo fornito dall’amministrazione comunale nella ricerca di imprenditori interessati a rilevare la storica azienda di Cicciano contribuirà a ridurre i rischi di uno smembramento degli assets, procedura quest’ultima, immancabile se non dovessero pervenire formali offerte di acquisto dell’intera azienda. Ogni contributo alla ricerca di imprenditori interessati a rilevare l’azienda è assolutamente prezioso, anche alla luce della circostanza che gli imprenditori sinora incontrati dalla curatela, che hanno anche visitato lo stabilimento e ricevuto documentazione utile per una valutazione di opportunità, hanno espresso “timidi” interessamenti solo per singoli assets (il solo marchio)”. Bifolco scrive anche che “nessuna formale offerta d’acquisto è finora pervenuta, neanche per un fitto d’azienda che è stato rappresentato come possibilità per consentire una immediata ripresa dell’attività. È evidente che se non perverranno formali offerte di acquisto dell’intero compendio aziendale, la procedura sarà costretta ad operare uno smembramento dei singoli elementi che compongono l’attuale azienda di Cicciano, ponendoli in vendita separatamente (macchinari, attrezzature, marchio, immobile), onde evitare un depauperamento dei valori, con particolare riferimento al marchio, per la prolungata assenza sul mercato, già prima del fallimento. La lunga nota si chiude con un passaggio sui lavoratori in quanto “consapevole della grave situazione in cui versano le famiglie dei lavoratori del pastificio e della rilevanza che l’azienda ha sull’economia del Comune di Cicciano e sui sentimenti di appartenenza dei suoi abitanti”. La riunione ha visto la preoccupazione dei rappresentanti delle quattro sigle sindacali presenti che temono il cosiddetto “spezzatino” del Pastificio con la morte istantanea del marchio e la relativa perdita del posto di lavoro per i 95 dipendenti dell’pastificio di via Nola. Nello stesso tempo bisogna – dicono i sindacalisti – trovare un imprenditore che possa fare un’offerta reale, concreta e veloce per salvare il salvabile fin da subito, il tutto senza sparare un prezzo che faccia poi scappare via gli investitori. Il consigliere Salvatore Napolitano, tra i promotori dell’incontro, ha proposto anche di organizzare “una manifestazione di interesse per far capire a tutti che il solo interesse dell’amministrazione comunale è il bene dei lavoratori e che il marchio resti a Cicciano”. Il presidente del Consiglio comunale Francescantonio Galasso: “Bisogna assolutamente formalizzare un’offerta concreta, è l’unico modo per mettere in difficoltà la curatela”. Sulla stessa linea anche i consiglieri Russo (“è fondamentale per la nostra economia non perdere il pastificio”), Alfano (siamo da un anno a parlare, è il momento dei fatti) , Cavezza (“Sullo stesso piano dell’azienda ci sono gli operai”) e il sindaco Giuseppe Caccavale che dice: “Bisogna lavorare su due direttrici: accendere ancor di più i riflettori sul Pastificio Russo e individuare e condurre al tavolo un imprenditore o una cordata che possa salvare tutto il prima possibile e per cercare di ritrovare spazio sugli scaffali”. Il primo cittadino ha anche annunciato che si metterà in contatto con Blu Sky, il fondo inglese interessato al Pastificio Russo per vedere se ci sono ancora i margini di una trattativa di acquisto.

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