Pomigliano d’Arco. Dalla Provincia un accorato appello al Governo sulla grave crisi della fabbrica “Giambattista Vico”. Stamattina il Consiglio provinciale di Napoli ha approvato un ordine del giorno sulla grave situazione relativa allo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Il presidente dell’assemblea, Luigi Rispoli, lo aveva promesso, appena sabato scorso, alla folta platea di operai, sindacati e politici presenti al consiglio comunale aperto svoltosi a Pomigliano ed ha mantenuto subito l’impegno convocando una seduta dell’assise provinciale che ha avuto come argomento della seduta proprio il caso “Vico”. Nel documento, approvato all’unanimità dall’assemblea di Santa Maria la Nova, si chiede l’intervento del Governo Berlusconi per avere risposte “coerenti, positive e concrete dalle aziende coinvolte nella crisi”. In particolare nella richiesta votata dal Consiglio si chiede che la Fiat anticipi il pagamento dell’indennità di cassa integrazione non essendo la stessa un’azienda in crisi finanziaria. Dal 16 novembre, infatti, gli oltre cinquemila lavoratori dello stabilimento sono in cassa integrazione straordinaria e hanno non pochi dubbi riguardo la loro prossima busta paga. Il Lingotto non ha intenzione di anticipare la spesa ed ha chiesto che se ne occupi direttamente l’Inps. Altro tasto dolente, su cui i consiglieri provinciali hanno posto l’attenzione, sono i licenziamenti di 92 contratti a termine dei lavoratori che prestano servizio in azienda da almeno tre anni, i cui contratti scadranno il 31 dicembre 2009 e il 3 marzo 2010. Il documento siglato stamane chiede che vengano bloccati. Infine i consiglieri invitano il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, “a sollecitare l’istituzione di un tavolo permanente con le amministrazioni locali, le organizzazioni sindacali, le imprese e le associazioni operanti sul territorio sulla grave crisi che sta investendo l’apparato produttivo del nostro territorio”.
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