Non ci ha pensato neanche un momento, e mettendo a rischio la sua vita ha salvato quella di una donna che stava annegando. Un eroe per caso, Carmine Nunziata, 34 anni, agente di polizia penitenziaria si è gettato in mare ed ha trascinato a riva Monika Hoden, 65 anni, tedesca ma da tempo residente a Castelsardo, in provincia di Sassari. E’ proprio il meraviglioso, e allo stesso tempo pericoloso, mare della Sardegna che è stato protagonista di questo episodio. A raccontarlo la stessa signora Hoden, che ha scritto al capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e alla direzione della casa circondariale di Poggioreale, per raccontare come la generosità e la preparazione di Nunziata le abbia permesso di salvarsi. “Il 14 luglio mi sono trovata in serio pericolo di vita”, scrive la donna, “perché mentre ero in acqua venivo trasportata in mare aperto dalle forti correnti in località Lu Bagnu. Il signor Nunziata con grande gesto di coraggio si precipitava in mio soccorso, mettendo a rischio anche la propria vita e stremato dalle forze mi portava in salvo in riva al mare. In seguito ho saputo che è un agente scelto della polizia penitenziaria in vacanza ed per questo, dato il grande gesto umanitario nonché di coraggio, per aver rischiato la sua vita per me, ringrazio di vero cuore il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per la preparazione e il senso del dovere del personale di cui dispone”. Una lettera che fa trasparire quanto quella mattina di luglio è riuscito a fare Carmine Nunziata. «Tempestivamente – ci racconta l’episodio lo stesso Carmine – mi attivavo raggiungendola a nuoto nel varco dove, viste le condizioni atmosferiche, le correnti d’acqua sottostanti trasportavano con molta violenza in mare aperto». Raggiunta la signora, il giovane palmese ha provato in ogni modo ad aggrapparla ed a trascinarla indietro. «Ma non c’è stato verso – continua Nunziata – la signora era molto spaventata e si agitava, cosicché per tenerla a galla ho ingerito anch’io molta acqua e venivo trasportato al largo insieme a lei. Nonostante tutto, ho continuato a supplicare la signora di stare calma e di distendersi sull’acqua in modo che io potessi a nuoto man mano recuperare la via della riva». A quel punto, la donna che aveva lanciato l’allarme dalla spiaggia chiedeva soccorso anche ad una persona munita di un piccolo gommone, mentre Carmine con tutte le sue forze cercava di far galleggiare in acqua la signora. «Una volta raggiunti dal canotto – aggiunge – i problemi non sono finiti. Il gommone era sprovvisto di remi e la corrente marina continuava a portarci a largo. Con un ulteriore sforzo, insieme agli altri due soccorritori, ho cercato di remare a mano per ritornare indietro. Nel giro di mezz’ora sono riuscito finalmente a riportare il canotto dove era possibile toccare il fondo con la punta dei piedi». Ma l’odissea non era ancora finita. «Aggrappai il gommone e lo trascinai il più possibile vicino alla riva. Purtroppo, ci ritrovammo affiancati ad uno scoglio ai bordi del mare e siamo finiti in un’insenatura così brutta che poteva essere percorsa solo da sub ben attrezzati. La signora era diventata pallida dallo spavento e non sarebbe mai riuscita da sola a sganciarsi dal gommone per salire sullo scoglio, così pensai di sedermi ai bordi di una roccia più piccola ed aggrappai sotto le braccia la donna che, di robusta costituzione, mi cascò addosso spinta dalle forti onde che arrivavano con violenza contro gli scogli». Disteso a terra e stremato, sebbene dolorante dall’urto subito, Carmine ha dato fondo alle ultime energie rimastegli per alzare in piedi la signora portandola al sicuro sopra lo scoglio. «Le ho prestato le mie scarpette da mare – conclude – e man mano, sempre tenendola sotto braccio, sono riuscito con molta difficoltà a farle raggiungere la riva. Una volta a terra, la signora singhiozzando è scoppiata in lacrime, ringraziandomi come mai nessuno aveva fatto prima». Su quel lido, infatti, non c’erano bagnini o attrezzature capaci di prevenire certi pericoli, quindi l’azione del giovane palmese è stata determinante per salvare la vita alla donna.
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