lunedì 23 Dicembre 2024
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Somma Vesuviana, Bufera nel Pd:”La lettera di Morando è un clamoroso tarocco”

Somma Vesuviana. La parola che sembra andare più di moda in questa torrida estate del Partito democratico sommese è “Tarocco”. Taroccata era la mail che da Roma consacrava Michele D’Avino quale coordinatore del Pd cittadino e taroccata sembra essere la “scomunica” (che in realtà è una vera e propria diffida con tanto di provvedimento disciplinare) che qualche giorno fa lo stesso D’Avino avrebbe ricevuto dal senatore piemontese Enrico Morando, commissario straordinario dei democratici napoletani. A porre il dubbio sulla veridicità della missiva è lo stesso D’Avino. “Il sottoscritto, ne tantomeno qualche componente del mio gruppo, non ha ricevuto alcuna diffida via mail. Il tutto l’ho appreso dalla stampa. E siccome sono il destinatario del contenuto della lettera, nonché membro del direttivo, mi chiedo se una cosa del genere è possibile”. Ma D’Avino, firmatario di alcuni corrosivi manifesti contro l’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco Allocca, rincara la dose. “Se è vero che il senatore Morando, avrebbe espresso un giudizio negativo sui manifesti da me firmati (che il senatore nella nota di biasimo definisce “lesivi nei confronti dell’immagine del partito” n.d.r.) allora ci troviamo di fronte ad un fatto grave”. Fatto grave per un motivo semplice. “Quei manifesti hanno fatto innervosire talmente tanto il Re (il sindaco Allocca n.d.r.) che lo hanno costretto ad intervenire in una diatriba tutta interna al Pd”. Si perché stamane, per le vie della cittadina sommese, sono comparsi dei manifesti firmati dal Pdl con i quali s’ indicavano come false sia le notizie del manifesto uscito domenica che la carica dello stesso coordinatore. Tutto falso insomma per l’amministrazione Allocca che un po’ ha marciato sui nervi scoperti del Pd. Di tutt’altro avviso lo stesso Michele D’Avino per il quale “Il manifesto del Pdl è gratificante, perché ci fa capire che il primo cittadino prende questo nuovo corso del nostro Partito come una vera e dura opposizione invertendo la sprezzante considerazione che fino ad oggi ha riservato alla stessa sezione del Partito democratico e al gruppo consiliare”. Insomma D’Avino sembra che debba reggere la battaglia su più fronti. Ed il primo passo sul versante interno è un incontro proprio con il senatore Morando. “Gli ho inviato un telegramma nel quale lo invito ad un incontro chiarificatore. Senza intermediari di sorta. Ovviamente- conclude D’Avino- se Morando non dovesse accettare chiarirebbe definitivamente alla gente a che gioco gioca il Pd locale”.Si conclude così l’ennesima puntata della fiction di “casa Pd”. Fiction che dovrebbe concludersi definitivamente, se la missiva contro D’Avino ha avuto realmente l’avallo del senatore Morando, con l’intervento di Giorgio Piccolo, garante scelto dai vertici napoletani, il quale dovrebbe mettere fine all’annosa vicenda scegliendo un coordinatore o dei reggenti fino al congresso del 15 novembre prossimo. Anche se, come scrisse Giovanni nei versetti 19,30 proprio in merito alla fine, “Tutto è compiuto”.

Gaetano Di Matteo

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