Sant’Anastasia. Avviata la politica del Comune per sistemare l’arredo urbano, ma le scelte dell’Amministrazione di centrodestra non piacciono a tutti. In polemica con la decisione dell’esecutivo di rimuovere le fontane pubbliche è il dirigente del Pd, ed ex consigliere comunale, Franco Casagrande. “Da circa un mese in piazza Siano, quella antistante il municipio, è stata abbattuta la fontana ornamentale”, spiega Casagrande, “la motivazione è mancanza di fondi per la manutenzione. A piazza Marconi sono state tolte altre fontane per dare ossigeno al commercio dei negozi che affacciano sulla piazza, per un costo di 25 mila euro, ma in quest’area sono scomparsi addirittura dei posti auto per far posto ad un enorme gazebo. Mi chiedo come mai nessun negoziante abbia protestato quando per incentivare le vendite c’è bisogno di posti auto. In via Arco poi si è deciso di chiudere la fontanina pubblica situata vicino all’edicola. Anche qui il motivo è una lotta allo spreco d’acqua, e posso anche concordare, ma ritengo che quando sono in programma manifestazioni importanti si debba provvedere a riaprirla, non è possibile che per bere sia necessario acquistare bottigline d’acqua. L’Amministrazione dovrebbe aumentare i controlli, chiuderla di notte e prevedere severe sanzioni per chi spreca l’acqua pubblica, ma non privare tutti i cittadini di un bene importante come l’acqua”. Decisioni per contenere i costi che secondo l’esponente moderato non si conciliano con le spese che invece l’esecutivo guidato dal sindaco Carmine Pone ha sostenuto in questi mesi. “Ritornando alla fontana di piazza Siano”, aggiunge Casagrande, “con delibera di giunta n.156 sono stati stanziati circa 8mila euro per abbatterla, denaro che poteva bastare per la manutenzione della stessa per almeno due anni. Mi rivolgo al sindaco, non credo sia questa la strada per dare qualcosa di diverso al paese, e se l’Amministrazione si trovasse a non avere i soldi per potare gli alberi che fa, li abbatte tutti?”. A spiegare le ragioni della giunta è lo stesso Pone. “Si tratta di fontane che non funzionavano da anni”, afferma, “saranno rimaste in funzione forse i primi sei mesi in cui furono installate e poi sono costate negli anni fin troppi soldi di manutenzione. Abbiamo deciso di mantenere le fontane che hanno un senso storico e di arredo urbano, come nel caso di piazza Trivio, dove la fontana sta lì da almeno due secoli, e quella dei Sodani. Stiamo riorganizzando l’arredo urbano e ci stiamo concentrando in quelle zone della città dove gli anastasiani tendono a trattenersi anche per dare un pò di respiro agli esercizi commerciali”.
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