Gragnano. «La chiamata al voto rappresenta uno dei più alti momenti della vita istituzionale e democratica di una città. La minaccia di brogli elettorali va combattuta con ogni mezzo ed è lodevole l’intervento dei Carabinieri che la scorsa sera hanno tratto in arresto due giovani accusati di aver votato più volte. Una situazione che noi tutti candidati a sindaco abbiamo condannato in modo congiunto e senza esitazione, prima dell’apertura delle urne nell’ambito di una conferenza stampa, affinché i cittadini di Gragnano non perdano fiducia nelle istituzioni».
Ancora una volta, dunque, il candidato a sindaco del Pdl Annarita Patriarca esprime una ferma condanna al tentativo di brogli scoperto dalle forze dell’ordine in una sezione elettorale di Gragnano, ma critica la proposta di sospensione del ballottaggio avanzata dall’antagonista Michele Mascolo.
«Nell’ambito della conferenza congiunta dei candidati a sindaco, tutti noi abbiamo anche espresso la piena fiducia nella magistratura – aggiunge Annarita Patriarca –, impegnata nell’accertamento di eventuali responsabilità in merito a quell’episodio. Adesso, a poche ore da quell’annuncio unitario, Mascolo cambia stranamente posizione, gettando ulteriori ombre sul rilascio delle tessere elettorali e arrogandosi un compito che spetta agli inquirenti e non ad un candidato, piuttosto che confrontarsi con l’elettorato.
Comunque, a questo punto è necessario fare una puntualizzazione rispetto ai rilievi di Mascolo: alle consultazioni elettorali amministrative precedenti (quando per la seconda volta è stato eletto sindaco Michele Serrapica), furono rilasciati quasi il doppio dei certificati elettorali. Quest’anno, invece, il dato è nettamente inferiore, si tratta dell’8%, un dato fisiologico e costante per tutte le competizioni elettorali comunali o sovracomunali.
Quanto accaduto rappresenta un episodio da condannare senza alcuna esitazione, ma allo stesso tempo non siamo disposti a tollerare alcuna strumentalizzazione politica messa in atto per fini personali, che getta fango non solo su qualche persona, ma sull’intera città di Gragnano. Ci ribelliamo a questa logica, perché consideriamo il voto democratico un alto momento della vita istituzionale di questa città che nessuno si può permette di inquinare in alcun modo, con brogli o con strumentalizzazioni».
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