E’ stata una celebrazione commovente e traboccante di gioia, quella vissuta stanotte nel Santuario della Madonna Liberatrice dai Flagelli di Boscoreale, centinaia di fiaccole provenienti da diversi punti della cittadina, hanno fatto meta davanti alla Vergine per onorarla nel giorno della sua festa.
Alla presenza del Sindaco dottor Gennaro Langella, il Vicario generale della Diocesi di Nola, Mons. Pasquale D’Onofrio e di diversi sacerdoti provenienti dalle comunità di Boscoreale, Scafati, Torre Annunziata, Ottaviano e il rettore e i seminaristi del seminario nolano, hanno concelebrato la Messa in onore della Madonna Liberatrice dai Flagelli.
Il parroco, don Francesco Feola, ha indirizzato ai presenti parole di benvenuto e di accoglienza, ricordando che: In un passato non tanto remoto, questo Santuario attirava centinaia di fedeli che qui deponevano le loro speranze e le loro preghiere per le necessità delle loro famiglie e del mondo intero. Ancora oggi la Madonna Liberatrice attira a se tanta gente che da ogni parte giunge devota ai suoi piedi è conosciuta in diverse regioni della nostra penisola, e dell’Europa.
Questa sera, siamo giunti qui, animati dalla preghiera che alimenta la fiaccola della fede, perché Maria benedica le nostre attese e le nostre necessità, ci dia il dono della Pace che è segno della presenza del Figlio suo.
Ma questa sera la celebrazione che stiamo vivendo è anche un forte richiamo a ciascuno di noi a crescere e perseverare nella Speranza. Non siamo soli nelle difficoltà e nelle sofferenze della vita. Non siamo soli!
Fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe sognato di venire a piedi in questa periferia di notte. Perché i fatti di cronaca hanno segnato troppo questa zona. Noi oggi siamo qui, con una semplice candela segno della luce. E’ la speranza di Cristo che ci ha animati nel venire senz’indugio come i pastori corsero alla Capanna nella notte di Natale. Ritornarono alla loro vita pieni di gioia e di pace, ed è questo quello che ci auguriamo. Ritornare, stanotte, a casa col cuore pieno di pace e di gioia che solamente la preghiera della Madre può ottenere per ciascuno di noi.
Ma questa celebrazione è anche un invito alla Carità. Carità che è attenzione all’altro e al territorio dove si vive. Carità che è rispetto del creato e delle creature. La Madonna ricorda a tutti noi che l’opera del creato da gloria a Dio. Se guardiamo con gli occhi di Dio, anche periferie martoriate come questa, esprimono i grandi segni della Sua presenza.
Nel passato a questo Santuario era legato l’orfanotrofio che viveva della Carità che giungeva d’ogni parte. Questa sera vogliamo ricordare che Maria è la donna della Carità e che esorta ciascuno di noi a vivere nella Carità. Carissimi, con orgoglio posso annunciare che quest’anno la Festa della Madonna Liberatrice sarà ancor più bella perché abbiamo fatto dei tagli alle spese della festa civile, per essere di aiuto concreto ai fratelli terremotati in Abruzzo e a quelli più vicini a noi che, purtroppo soffrono indigenza e povertà.
Il vicario nella sua omelia ha esortato tutti a continuare nella crescita nella via della speranza. E ha invitato tutti alla preghiera costante per le necessità della Chiesa e del Mondo intero.
Al termine della celebrazione a tutti i presenti è stato donato un segno che il parroco stesso ha spiegato nel suo discorso: stasera vogliamo donare un ricordo concreto di questo solenne momento, dopo la celebrazione distribuiremo a ciascuno dei presenti un piccolissimo segno: la bisaccia del pellegrino. Una borsa con un pezzo di pane e una coroncina del Rosario. Pane che è segno di vita e di perdono, di condivisione. La borsa indica il pellegrinare, siamo in cammino verso Dio e la corona ci ricorda che Maria ci esorta a camminare portando con noi le opere di carità che sono il perdono, la pace e il sentirsi un’unica famiglia in Dio.
La redazione
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