Napoli. La Regione Campania intervenga direttamente investendo ed entrando direttamente in Atitech. Questa la proposta del candidato alla presidenza della Provincia di Napoli, Tommaso Sodano, e del segretario nazionale dei Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto. I due politici, infatti, nel pomeriggio hanno partecipato a un’assemblea dei lavoratori del polo di manutenzione dell’ex Alitalia a Napoli Capodichino.
“Per Atitech, vista anche la nuova cordata su cui c’è molta preoccupazione per l’affidabilità, va aperto un Tavolo in Regione Campania perché – dice Sodano – si verifichi la possibilità di un ingresso diretto nella società visto che la Regione, in questi anni, ha speso molti fondi comunitari che non sempre sono andati a favorire lo sviluppo della regione e che non ne hanno rafforzato l’apparato produttivo”.
Il candidato alla presidenza della Provincia di Napoli ritiene che la Regione, proprio a partire da Atitech, “debba investire direttamente facendo in modo che anche i finanziamenti dei prossimi anni possano rafforzare il polo aeronautico, che è un’eccellenza della Campania, e che non può essere lasciata alle mire di imprenditori che – conclude – immaginano di fare shopping industriale come hanno fatto negli anni passati, utilizzando finanziamenti pubblici lasciando crisi e disoccupati sul territorio”.
L’idea di un intervento diretto da parte della Regione Campania è sposata anche da Oliviero Diliberto che parla di un intervento che deve essere “immediato” dal momento che, per i lavoratori dell’indotto, non esiste il paracadute della cassa integrazione.
“Trovo che la questione Atitech sia una vergogna, uno dei tanti imbrogli perpetrati da Cai perché – spiega Diliberto – ci troviamo di fronte a uno stabilimento con delle maestranze giovani, ma al contempo specializzate in un settore delicatissimo come la sicurezza dei voli. Non si capisce il motivo per cui Alitalia, che attraverso Fintecna, è ancora di proprietà pubblica, debba regalare a un privato uno stabilimento del genere”.
Diliberto sottolinea che questo rappresenta “uno dei prezzi che viene pagato per un investimento dissennato con cui il Governo ha regalato all’imprenditoria privata italiana un patrimonio straordinario come Atitech”.
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