lunedì 23 Dicembre 2024
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Francesco Di Sarno (La Destra): “Una ventata di aria nuova si sta per abbattere su Napoli”

Somma Vesuviana. Scrive J.R.R. Tolkien “Le radici profonde non gelano mai”. Neanche quando appartieni ad una sorta di riserva indiana dell’ideologia politica. Francesco Di Sarno è il candidato de La Destra nel collegio 41 (Somma Vesuviana, Ottaviano e San Giuseppe). Ed appartiene e rappresenta da sempre quella destra sociale rinnegata e vituperata da Fiuggi in poi da quei camerata le cui radici, forse, tanto profonde non erano. Sposato e padre di due figli, una laurea in ingegneria elettronica, è docente di ruolo presso l’Itis E.Majorana di Somma Vesuviana. Ha una intera sezione, composta perlopiù da giovani, che gli si è stretta intorno. Una sezione piccola, ma che pulsa di passione. Trovo Francesco Di Sarno al tavolo che segna degli appunti. Mi racconta di aver avuto una giornata davvero dura. Intanto l’andirvieni dalla sezione è continuo. Per un attimo i locali di via Casaraia sembrano un formicaio. Pannelli, colla, manifesti. Un ragazzo mischia il collante all’acqua e gira, gira finché non è pronta. Parte una macchina. A ruota ne riparte un’altra. Un giorno, se dovessero continuare a crederci e a militare in questo partito potranno dire “Ho fatto la gavetta”. Differenziandosi così da certi giovani colletti bianchi che forse sanno tutto (o niente) della politica e delle leggi che la governano, ma ai quali manca decisamente un anima. L’intervista al Di Sarno entra subito nel vivo. Il “professore” è un passionario.
Francesco Di Sarno ci dica innanzitutto qual è lo slogan che voi de La Destra porterete nelle case?Onore, Coerenza ed Impegno.
Uno slogan vecchio stile. Senta, mi dia una motivazione valida affinché la gente, dopo decine di campagne elettorali in cui si è promesso di abolire queste “Inutili Province”, dovrebbe invece recarsi alle urne per rinnovarne Presidenza e Consiglio?Innanzitutto partiamo dallo slogan. Il nostro è un impegno con i cittadini basati su valori antichi e reali che oggi sembrano rarefatti in politica. Poi sulla questione delle Province io ho una mia idea.
Ci dica?Le Province possono essere tranquillamente abolite. Però dato che esistono bisogna riorganizzarle e renderle funzionali. Soprattutto la quella di Napoli.
A me sembra che il presidente Dino Di Palma, rispetto a Bassolino e Iervolino, qualcosa di meglio abbia fatto. Almeno ha tenuto i conti dell’ Ente in ordine?Il presidente Di Palma è stato inefficace nella sua azione soprattutto in materia di rifiuti. Mi aspettavo, come cittadino napoletano, che con i verdi alla guida dell’Ente non si arrivasse all’emergenza. L’emergenza ha radici antiche pianificata a tavolino e gestita peggio. Inoltre…
Inoltre?La gente sente il bisogno di cambiare un intera classe dirigente che governa la Campania. Perché è una classe dirigente statica, clientelare ed inefficiente. Tanto che se osserviamo quelle che sono le competenze provinciali ci rendiamo conto del fatto che l’immobilismo ha regnato sovrano. Edifici scolastici obsoleti e gravati da fitti iperbolici. Strade dissestate non altezza di un paese civile. Turismo in calo. Politiche sociali ad appannaggio solo di amici politici.
Noi de La Destra abbiamo invece un’altra idea di Provincia
Cioè?Partiamo dalle scuole. Ci batteremo affinché l’Ente acquisti a titolo definitivo le strutture. Magari proponendo dei mutui ad hoc. Poi opereremo direttamente sulla manutenzione capillare delle strade di competenza Provinciale. Inoltre, laddove possibile e compatibilmente con i vincoli territoriali, ci spenderemo per il rafforzamento delle infrastrutture che appoggino la nostra sgangherata rete produttiva.
Più facile a dirsi che a farsi.Guardi lo so che purtroppo la politica troppe volte promette e poche volte realizza. Ma noi vogliamo invece rompere questa catena. Ad esempio sul turismo. Ecco per noi candidati di questo collegio deve essere necessario prendere un impegno serio con i cittadini in merito a due questioni. La prima la valorizzazione del Parco del Vesuvio relativamente alla nostra area che è la più penalizzata. E poi la valorizzazione dei prodotti e delle attività tipiche del territorio. E le dico anche un esempio concreto.
Dica pure.Un festival internazionale della tammorra che non soffochi le attività già esistente sul territorio, ma che le raccordi. A questo poi si aggiungerebbe la valorizzazione dei prodotti culinari tipici della nostra area. Inoltre ci sarebbe la Villa Augustea che andrebbe definitivamente inserita nel circuito turistico internazionale magari raccordandola con Ercolano e Pompei.
Cose non da poco?Certo che no. Ma se questi ragazzi che si stanno impegnando e stanno lavorando per la crescita di questo partito ci credono corre per me l’obbligo di supportarli e di portare le loro idee nelle sedi istituzionali adeguate. Poi ripeto una ventata di aria nuova si sta per abbattere su Napoli.

Gaetano Di Matteo

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