Boscoreale. “L’apertura della strada Matrone è un occasione importante di sviluppo per l’intero comparto turistico campano”. Così Antonio Bassolino, governatore della Regione Campania,ieri al taglio del nastro per la riapertura della strada Matrone, chiusa ed abbandonata per oltre 30 anni. Il percorso in questione, che prende il nome dall’ing. Gennaro Matrone titolare della prima concessione al trasporto “Gran Cono”, fu inaugurato il 4 gennaio del 1927 e restò percorribile fino al 1972. Oggi la strada parte da via Cifelli, che si trova a cavallo dei comuni di Boscotrecase e Trecase, entra nella Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio e s’inerpica in una serie di curve panoramiche prima di giungere al piazzale a 1050 metri dal quale, attraverso un sentiero esclusivamente pedonale, si raggiunge Il “Gran Cono”.
Ma la riapertura del percorso, presentata per l’occasione in una manifestazione organizzata dal Comune di Boscoreale dal titolo: “Il Vesuvio da rischio a risorsa”, è servita anche a tastare lo stato di salute delle infrastrutture intorno all’area vulcanica anche alla luce di una futuribile emergenza.Così Ennio Cascetta, assessore regionale al trasporto e alla viabilità, ha spiegato che “Gli investimenti della nostra Regione vanno in due distinte direzioni. Da un lato- ha spiegato l’assessore- investiamo sulle vie d’accesso al Vesuvio (come la strada Matrone n.d.r.) e dall’altro potenziamo le vie di fuga. Il costo totale degli interventi è di 700 milioni di euro”. Lo stesso Assessore successivamente ha posto l’accento sulla vituperata SS 268, via di fuga per eccellenza nell’area vesuviana, e quotidianamente al centro di polemiche per la sua insufficienza strutturale e per la sua pericolosità. “Sulla SS 268 stiamo lottando contro il degrado derivante dallo scarico di rifiuti. Dopo che ci saremo riappropriati degli spazi vitali per i cantieri- ha concluso l’assessore- l’allargheremo e la renderemo sicura”. Dino De Palma,presidente uscente della Provincia di Napoli, ha tirato in causa la “Straordinaria gara della demenza umana” in riferimento agli scempi ambientali protratti in tutti questi anni nell’area intorno al Vesuvio. Per Ugo Leone, presidente dell’Ente Parco del Vesuvio e vero fautore assieme al suo predecessore Amilcare Troiano del ripristino della strada Matrona, “Ciò che è credibile deve essere sostenibile”. Così per sostenere il turismo sentieristico i Parchi naturali devono diventare “Laboratori della sostenibilità”.La manifestazione, dall’altissimo valore didattico naturalistico, si è conclusa con la visita al Vesuvio, il vulcano più mediatico del pianeta, attraverso i 7 kilometri della strada Matrona. Il tutto a bordo dei nuovi Busvia, automezzi a metà tra un pulmino scolastico ed un mezzo anfibio dell’esercito, rigorosamente ecologico e con un impatto sull’ambiente abbastanza ridotto. A “scortare” la carovana gli uomini dell’associazione di polizia ambientale della L.I.D.A. di Torre del Greco. Un ultimissima annotazione. Con l’apertura della strada Matrona sono stati messi in rete circa 20 kilometri di sentieri. Alcuni di questi sono predisposti per essere percorsi anche dai non vedenti. E questo fa del Parco Nazionale del Vesuvio un eccezione nell’intero panorama naturalistico europeo.
Gaetano Di Matteo
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