OTTAVIANO. Non sono i poeti delle figure solitarie, chiuse in se stesse e pensose. Spesso si uniscono e stanno bene insieme, compongono un sol coro vibrante e possente pur distinguendosi nel loro specifico canto. Ed è allora che l’”arabesco” delle voci si manifesta pienamente e armonicamente. Da qualche giorno c’è grande fermento poetico nel nostro territorio. Le voci non vogliono più rimanere “isolate”, ma cantare insieme lo stato delle cose: è un modo molto “artistico” e civile, colto, per svegliare il popolo e indicare non solo ciò che è bello e buono, ma anche ciò che non va, i mali, le storture, il degrado, la città interna ed esterna (la propria anima e il mondo in cui è immersa). Perché con la poesia si può fare molto: descrivere, esprimere sentimenti, affermare, raccontare, indicare, denunciare. A Napoli si è già mosso in questo senso un nutrito gruppo di poeti, più di quaranta, su un progetto molto valido e lungimirante di Ciro Vitiello: luogo d’incontro, per i primi appuntamenti, la Libreria Guida a Port’Alba; ma si andrà avanti, tutti insieme, per altri luoghi di Napoli e provincia, per ribadire la consistenza e la non frammentazione dei poeti e della poesia attuale. Intanto ad Ottaviano c’è stato un interessante ed originale incontro con cinque poeti del nostro territorio. Una serata ben riuscita grazie alla calda ospitalità del Circolo Armando Diaz e del suo presidente, il professor Francesco D’Ascoli. Dunque, cinque poeti, diversi naturalmente tra di loro per stile, esperienza e storia personale, ma tutti dotati di un alto e convincente registro poetico, si sono succeduti nella lettura di brani poetici tratti dalle loro opere più significative, edite o inedite. E parliamo degli ottavianesi Alfonso Cepparulo e Alfonso Severino; del sangiuseppese Prisco De Vivo, noto anche per la sua valentia pittorica; di Salvatore Violante di Terzigno e di Giuseppe Vetromile di Sant’Anastasia. Una formula originale, perché ciascun poeta è stato “presentato” da un altrettanto bravo critico: Enzo Rega per Salvatore Violante, Gerardo Santella per Alfonso Severino, Gerardo Pedicini per Alfonso Cepparulo, Alessandro Carandente (Marcus Edizioni) per Giuseppe Vetromile ed infine Gaetano Romano (Metart, Ottaviano), che ha anche ben coordinato l’incontro, per Prisco De Vivo. Al termine, accompagnato dalle note al pianoforte del maestro Giannantonio Sepe, l’attore Clemente Napolitano ha magistralmente interpretato una poesia di ognuno dei cinque poeti. Un incontro molto interessante che sicuramente si ripeterà, come ha affermato con soddisfazione il presidente D’Ascoli, anche per dare il giusto e meritato spazio ad altri noti e valenti poeti del territorio, tra i quali certamente è da considerare Raffaele Urraro. Numerosi i presenti e gli amici intervenuti, tra cui il già nominato Raffaele Urraro, il critico e saggista Giuseppe Casillo e il maestro Mario Apuzzo del Centro Studi Xeniart di Terzigno-Minori.
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