Sant’Anastasia. Un nastrino nero legato al braccio per ricordare le vittime del sisma in Abruzzo ha cambiato il tradizionale abito bianco e azzurro dei fujenti. I pellegrini della Madonna dell’Arco non hanno dimenticato i fratelli abruzzesi, e in molti avevano vicino al quadro della Vergine anche le foto delle vittime. Quasi 100mila i devoti che hanno raggiunto il santuario, 600 gli interventi effettuati dalla protezione civile e dalla croce rossa per soccorrere chi si è sentito male per la calca ed il lungo viaggio. In tantissimi, infatti, arrivano da paesi lontani, molti sono scalzi, e devono attendere ore prima di poter entrare a rendere omaggio alla Madonna. Trenta i feriti, soltanto escoriazioni, per quanti hanno cercato di scavalcare le transenne poste per regolamentare il flusso verso la chiesa, ma si registrano anche due infartuati soccorsi nel vicino ospedale di Pollena Trocchia. Una situazione comunque più calma di quella che si registrava negli anni passati. “Possiamo dire che tutto è andato bene”, spiega il priore dei domenicani, padre Gerardo Imbriano, “Nella mattinata ho anche avvertito un forte senso di spiritualità, la gente si avvicinava alla chiesa pregando, poi nel pomeriggio si è fatto più evidente il folclore”. Una delle questioni irrisolte del lunedì d’Albis è quella della bancarelle. “Abbiamo autorizzato 50 venditori in piazza”, afferma il sindaco Carmine Pone, “non volevamo dare nessun permesso, ma così avremmo agevolato gli abusivi. Per l’anno prossimo contiamo di revocare la delibera che certifica le bancarelle ‘storiche’ in questo modo non saremo costretti ad autorizzare sempre gli stessi e potremo agevolare gli ambulanti della nostra città che invece ogni anno sono penalizzati”.
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