Cicciano. Due ragazzine di soli 14 e 16 anni. Due ragazzine passate alla ribalta della cronaca per un talento particolare. Quello dei furti con scasso. Le due adolescenti in questione sono rom e sono state colte con le mani nel sacco mentre svaligiavano tranquillamene la casa di una pensionata 67 enne, fuori in quel momento dalla sua abitazione di via Cutignano perché impegnata a seguire una funzione religiosa. Le due ragazzine, utilizzando una semplicissima roncola, sono riuscite a forzare il vetro dell’appartamento e ad introdursi all’interno di esso. A quel punto le due hanno cominciato a frugare nei cassetti dell’anziana alla ricerca di qualche oggetto di valore da poter portar via. . Sul posto, dopo una segnalazione dei vicini di casa, sono intervenuti gli agenti della locale Polizia municipale ed i carabinieri, coordinati dalla Compagnia nolana, che hanno acciuffato le ragazzine mentre cercavano di scappare. Arrestate, le due hanno fornito le loro generalità (ma potrebbero essere degli alias, come spesso accade con i Rom) e sono state trasferite al carcere minorile di Nisida. E proprio dall’interrogatorio successivo all’arresto sarebbe risultato che le due giovani risiedono presso il campo Rom di Casoria. Campo già in passato investito da polemiche sferzanti in quanto, dalla sua installazione, sarebbero aumentati in modo considerevole i furti nell’intera area. Area molto vasta visto che gli stessi inquirenti starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi che il corposo aumento di reati legati ai furti con scasso di case private nell’intero circondariato di Cicciano sia proprio da attribuire ad elementi del campo Rom di Casoria. In questa occasione il raccordo tra polizia municipale, carabinieri e società civile è stato efficace per far sì che queste due ragazzine, a cui è stata strappata la propria adolescenza, venissero consegnate alla giustizia. Naturalmente aspettando il carosello di polemiche che seguirà questo episodio che mette in luce un dato eloquente: nonostante tutto i rom non fanno niente per integrarsi.
Gaetano Di Matteo
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