NAPOLI.E’ una questione vecchia almeno quanto la politica. Sul ruolo dei giovani (e delle donne aggiungerei) in politica si è scritto e detto tanto. I giovani vanno valorizzati, ma non bruciati. Vanno ascoltati, ma non presi seriamente. Vanno perdonati, ma non puniti. E poi ancora. Vanno candidati, ma senza un ruolo leaderistico. Solo in rappresentanza o (odiosamente) in “quota”. Devono fare un percorso obbligato (la storica gavetta) si sente spesso dire nelle stanze dei bottoni o nei dibattiti pubblici tra dinosauri dell’enclave politico-dirigenziale. Naturalmente tra gli obblighi c’è l’attacchinaggio, azione romantica semi –scomparsa soppiantata dal clientelismo (si perché esistono lobby “organizzate dei manifesti che in cambio di soldi offrono voti e servizio), il portar la borsa, l’ auto e il dire sempre si. A tutto. Anche alle nomine dall’alto, al non avere rappresentanza “eletta”, ma designata (dalle segreterie perdipiù), in parlamento, all’essere trattata a mò di riserva indiana. In questo clima allora Angelo Chianese, commissario regionale dell’ Udc giovani, aggiunge una riflessione al dibattito. Secondo lui “I giovani devono essere protagonisti attivi della vita dei partiti e non caricature alle quali viene chiesto solo di sacrificarsi nell’organizzazione delle manifestazioni o delle campagne elettorali”.
Il 28enne (nominato anche egli dall’alto di un ufficio politico, in attesa dei congressi) inoltre aggiunge che “L’imminente tornata elettorale deve rappresentare per gli Under 30 la svolta vera dell’impegno politico. Con forza- afferma- chiederemo la presenza di giovani sia nelle liste nei comuni interessati dalla tornata elettorale e sia nei collegi interessanti dalle elezioni provinciali. Una battaglia seria, non di facciata nella quale ci spenderemo con tutte le nostre energie -prosegue il giovane leader centrista- affinché le istanze dei giovani siano tutelate e seguite nelle istituzioni da rappresentanti under 30”.
La riflessione giunge a seguito della proposta fatta da Forza Italia secondo la quale il coordinamento dei collegi elettorali di Napoli, Salerno ed Avellino, interessati dalle tornate elettorali primaverili, dovrebbe essere affidato ai giovani sotto i 30. “Alla stregua di tanto- conclude Chianese- la proposta dei giovani del Pdl è condivisibile, ma la presenza degli under 30 va sinergicamente coniugata nelle liste di partito”.
Un piccolo, timido, coraggioso passo che speriamo non affoghi nelle paludi di un dibattito troppo spesso focalizzato sui giovani, ma non tra i giovani.
Gaetano Di Matteo
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