Sant’Anastasia. Finalmente una storia che ha come protagonista un immigrato finita a lieto fine. Uno spot sull’integrazione che arriva in un momento in cui i rapporti tra noi e “l’altro” sono arrivati all’apice della tensione sociale. Protagonista di questa vicenda Laila B., 22enne marocchina, residente con la sua famiglia a Sant’Anastasia da una decina d’anni. Ebbene, Laila, dopo un interminabile trafila è riuscita ad ottenere la carta di soggiorno che le permetterà di accedere alla pensione d’invalidità. Si perché la ragazza, brillante studentessa che sta per laurearsi, ha gravi problemi di salute che può tamponare e superare solo grazie alle costose cure mediche finanziate dalla pensione d’invalida civile. Pensione puntualmente giunta nel 2008, compresa di arretrati, messa però fortemente a rischio dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno. E’ a quel punto che Laila comincia a scoraggiarsi. Comincia a non credere che questo paese possa metterle a disposizione un diritto elementare, quello alla salute e ad una vita dignitosa. Ma il destino, spesso feroce con molti immigrati, a lei riserva un trattamento speciale. E fa incrociare la sua storia, la sua vita, il suo dramma con il Comune di Sant’Anastasia ed in particolare con il consigliere Vittorio Piccolo. E’ lui che comincia a tessere una fitta rete di rapporti per portare avanti la causa di Laila in tutte le sedi opportune. Alla fine la Questura di Napoli, le Acli di Messina e l’ufficio stampa di Sant’Anastasia riescono nell’impresa di far riconoscere a Laila, giovane cittadina, con nel cuore quest’Italia, ottiene la carta di soggiorno con annessa pensione d’invalidità civile che le permetterà di poter continuare le cure. E gli studi se lo vorrà. Così da poter coltivare il suo, ed il nostro, sogno di vivere in un paese in cui tutti hanno le stesse opportunità di vivere dignitosamente e liberamente.
Gaetano Di Matteo
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