CASERTA. Saranno i sapori di una volta – che diventano saperi di sempre – i protagonisti della serata organizzata per sabato 7 febbraio (inizio alle 20,30) a Dragoni da Il Raggio di Luna, società editrice specializzata nella comunicazione enogastronomica. Scenario d’eccezione è la locanda Boccon Divino dove, in un’atmosfera d’altri tempi nella quale ben volentieri vi accolgono Raffaele, Giancarlo, Mirella e Sara, si celebra la grande festa dei sapori casertani raccontati dalla giornalista Maristella Di Martino nella sua ultima fatica, “Le Ricette di Terra di Lavoro”, pubblicata solo nove mesi fa e già alla terza ristampa. Il libro, in ogni caso, sarà il preludio per presentare le eccellenze gastronomiche e vitivinicole realizzate nella provincia casertana – terra di produzioni di eccellenza quali la mozzarella di bufala, i grandi vini Falerno, Asprinio, Pallagrello e Casavecchia, il maialino nero e la mela annurca – in un interessante percorso alla riscoperta di sensazioni, profumi e sapori spesso dimenticati ma che costituiscono un patrimonio di tradizioni e sapori da preservare dall’imperante omologazione del gusto. Ad affiancare l’autrice c’è Marco Ricciardi, vicepresidente regionale dell’Associazione Italiana Sommelier nonché delegato di Caserta, autore nel testo del contributo “Viaggio tra le vigne di Terra di Lavoro”, che narra di questo favoloso itinerario tra i filari nuovi e vecchi del Casertano. La giornalista, che da anni si occupa di cibo, vino e territorio, descrive circa 520 piatti, raccolti in 32 ristoranti e 26 agriturismi del Casertano, suddividendoli tra 50 ricette di zuppe ed altrettante verdure, 100 tra pasta e sughi, ancora 100 tra carni e formaggi, 15 tra uova e frittate, 70 dolci e 40 varie, oltre ad un ricco capitolo sulla cucina delle stagioni che contiene altre 95 ricette. Un lavoro senza precedenti raccontato in 432 pagine – dedicato a Fabio Lombardi, giovane imprenditore casertano recentemente scomparso e noto per la sua instancabile attività di promozione del conciato romano – nel quale viene ricostruita l’identità a tavola del comprensorio attraverso la tradizione secolare e la ricerca degli ultimi anni. Come ogni ricettario curato dalla Di Martino, anche in questo i singoli piatti vengono anticipati dai ritratti dedicati agli chef, autentici storici del territorio che custodiscono i segreti del gusto che sarebbero andati irrimediabilmente perduti se non fosse per la loro quotidiana e paziente opera di salvaguardia e riproposizione nei rispettivi locali. A ciascuno è riservato un profilo in cui viene raccontato innanzitutto l’uomo con il suo temperamento, la storia personale, il modus operandi e solo in un secondo momento le esperienze professionali che arricchiscono il bagaglio personale e culturale del cuoco.
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