venerdì 20 Settembre 2024
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Somma, dolore e assenze pesanti alle esequie di Francesco

Somma Vesuviana. “Caro Francesco, amore mio mi hai lasciata sola con i nostri sogni, le nostre speranze, i nostri progetti”. Così si apre la struggente lettera tributata da Giusy alle esequie del fidanzato, Francesco Nocerino, il ventitreenne morto per un tragico incidente sul lavoro in una cava di Somma Vesuviana. La ragazza, consumata dal dolore, legge dal pulpito il suo personale addio con la voce tremante. “Non ti dimenticheremo mai, sei stato un fidanzato, un figlio, un amico ed un fratello insostituibile”. La voce ad un certo punto è rotta dal pianto “Dacci la forza di superare il dolore e -continua successivamente- veglia su di noi”. E poi ancora “Ti pensiamo sereno nella pace di Dio”. Il saluto finale è un semplice, strozzato “Ciao Francesco”.
Si chiude con questa lettera, tra l’odore d’incenso ed i volti tirati dei presenti, il rito funebre di del giovane Francesco Nocerino.
Il feretro di colore bianco è giunto nella chiesa di S.Sossio verso le 10 e 30 scortato dal Gonfalone azzurro del comune di Somma Vesuviana.
Composto e silenzioso il corteo al seguito formato da parenti, amici e abitanti della contrada Vignariello, strettasi per la tragica occasione intorno alla famiglia Nocerino.
Non sono mancati momenti di tensione quando una donna, probabilmente colpita dal dolore per la morte del ragazzo, è svenuta. Solo dopo qualche minuto è rinvenuta grazie anche al soccorso di alcune donne.
La piccola chiesa di S.Sossio, , era stracolma. Ad officiare il rito don Angelo Losco, il prete cieco, che della chiesa ne è il rettore.
Ne ha per tutti Don Angelo. “Preghiamo per l’animo di questo ragazzo scomparso tragicamente e che dall’alto oggi ci osserva. Preghiamo- continua il sacerdote- per l’amministrazione di questa città affinché possa svolgere tranquillamente il suo lavoro quotidiano”. E’ un monito chiaro e speranzoso affinché ciò non avvenga più. “Inoltre- fa notare il prelato- Sulla bara c’è il berretto di un vigile urbano. Con questo noi intendiamo far capire che vigileremo su questa comunità”. La stessa comunità che secondo Don Angelo “Deve riappropriarsi della socialità della propria cittadina. Deve partecipare attivamente alla vita della collettività”. Più tardi a rito officiato il prete dichiarerà “Certi incidenti così drammatici sono prerogativa del Meridione. E’ qui che la gente, soprattutto le fasce deboli giovanili, pur di raggiungere un livello dignitoso di vita è disposta a fare di tutto”.
Molti tra le mura sacre piangono. La commozione la si potrebbe tagliare con un coltello.
Sul pulpito ci va pure il Sindaco Raffaele Allocca accompagnato da alcuni consiglieri ed assessori. Tocca a lui spiegare che “Somma Vesuviana stamani vive un momento particolare. Un giovane concittadino recatosi a compiere il proprio dovere per la costruzione di un futuro migliore per se e per la collettività non farà più ritorno a casa. Questo suo destino è stato scritto verosimilmente da nostro Signore”.
Il primo cittadino ci tiene a precisare che con il lutto cittadino, formalizzato con un decreto sindacale e pubblicizzato con dei manifesti affissi sulle mura di tutta la cittadina,” Abbiamo voluto dichiarare due cose. La vicinanza e la solidarietà alla famiglia di questo povero ragazzo colpita dal lutto e l’impegno affinché queste morti atroci non capitino più”.
Intanto cominciano a trapelare i primi dettagli sulla posizione lavorativa di Francesco Nocerino. Lo sfortunato ragazzo aveva un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato. Restano da chiarire le dinamiche dell’incidente mortale ed è per questo che restano denunciati per omicidio colposo, ma a piede libero, i due imprenditori, padre e figlio titolari della cava sita in via Marigliano a Somma Vesuviana.
I quali nella serata di ieri, con un manifesto pubblico, si associavano con dolore al lutto che ha colpito la famiglia Nocerino per la perdita del caro Francesco.
Da registrare l’assenza assolutamente ingiustificata dei giovani di Somma Vesuviana e dei sindacati.

Gaetano Di Matteo

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