In seguito ad un articolo pubblicato sul quotidiano “La Stampa” in base al quale il sottosegretario all’economia Nicola Cosentino avrebbe definito lo scrittore Roberto Saviano di intralcio alla lotta alla camorra, Cosentino afferma ufficialmente: “Non ho mai detto, né pensato che Roberto Saviano costituisca un intralcio alla lotta alla camorra e alle inchieste della Dda. Al contrario, ho sempre considerato ‘Gomorra’, il libro di Saviano, un ben riuscito tentativo di conoscenza e denuncia di un fenomeno criminale pericoloso e in parte sconosciuto, che nel suo crescere e consolidarsi ha condizionato in negativo lo sviluppo di una parte della provincia di Caserta e la sua stessa immagine. Chiarito ciò, preciso anche che con quell’universo criminale, al quale il mio nome continua ad essere impropriamente associato, non ho mai avuto alcun rapporto, pur essendo nato a Casal di Principe”. “Quelle che invece sono state pubblicate sul quotidiano ‘La Stampa’, suscitando la reazione di un ex magistrato – spiega il parlamentare – sono da ritenersi delle considerazioni di carattere soggettivo, non condivisibili, mai concordate o asserite, fatte da un signore al quale, malgrado le reiterate insistenze, non è stata concessa alcuna intervista”. “Alla luce di quanto scritto e accaduto – conclude Cosentino – ritengo l’iniziativa del giornalista della Stampa, l’ennesimo tentativo di strumentalizzazione perpetrato ai miei danni, utilizzando, questa volta, il nome e il lavoro di una persona, di cui, pur non conoscendola di persona, ho da sempre apprezzato lo spirito e il coraggio”.
Mina Spadaro
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