CICCIANO- Sei amministrazioni comunali (Cicciano, Camposano, Cimitile, Comiziano, Roccarainola e Tufino) unite nel dire no all’accorpamento del distretto sanitario 74 al distretto 73 di Nola. Non si ferma la lotta di Giuseppe Caccavale (nella foto), primo cittadino di Cicciano e presidente del Comitato dei Sindaci del distretto 74, per la difesa ed il rafforzamento dell’apparato sociosanitario dello stesso. Il problema nasce dopo che è emersa la scelta di accorpare i distretti di Cicciano e Nola, mettendo insieme due territori totalmente diversi tra di loro, e mettendo in serie difficoltà la popolazione servita dal distretto 74, composta in prevalenza da anziani, costretti a raggiungere la sede del distretto, nonostante le note difficoltà del sistema viario locale. I sindaci hanno respinto con un documento l’eventuale decisione per evitare un grave disagio ai quasi 40mila abitanti, in special modo per gli anziani e i disabili, dei 6 comuni del distretto in considerazione del fatto che la sede di Nola presenta mancanze di strutture e parcheggi non idonei per l’accoglienza degli utenti dei due distretti. Senza dimenticare poi che i tempi di attesa per l’utenza come prenotazioni cup, visite specialistiche Cic e legge 104/92 sarebbero notevolmente dilatati nel tempo. Sulla vicenda si pronuncia anche Salvatore Russo, capogruppo della maggioranza del comune di Cicciano, il quale sottolinea sì la necessità di riorganizzare i distretti sanitari regionali, compito delle Regioni, ma contesta il fatto che “in questa valutazione non sono state tenute in considerazione le caratteristiche del territorio; l’Asl infatti è tenuta ad individuare i distretti sanitari garantendo una popolazione di almeno 60mila abitanti, salvo che la Regione in considerazione delle caratteristiche del territorio o della bassa densità della popolazione, disponga diversamente”. Del paventato accorpamento si sono occupati inoltre gli esponenti dell’opposizione di Cicciano che hanno presentato in consiglio comunale un’interpellanza urgente dove si sottolinea come “da parte della dirigenza dell’Asl Na4 non è stato ancora provato il rapporto costo/beneficio dell’operazione di accorpamento in quanto i locali sede del distretto hanno un canone di locazione quasi puerile. Sono piuttosto forse alti i costi di gestione di tutti i dirigenti”. Considerando i costi di gestione di tutto il sistema, l’opposizione continua dicendo: “dobbiamo costringere la dirigenza dell’Asl Napoli 4 a risparmiare su altre voci e non certo togliendo un servizio alla collettività”. Il sindaco Caccavale è fermo nella sua posizione di voler tutelare le 6 comunità interessate dall’accorpamento ribadendo che tra i criteri per l’individuazione delle unità sanitarie locali in distretti “si deve tener conto di particolari aspetti economici e sociali, soprattutto per la prevalenza delle fasce anziane della popolazione e della presenza di comuni con dimensioni demografiche molto ridotte. In queste aree la dispersione abitativa e le discontinuità territoriali determinano difficoltà di collegamento e di accesso ai servizi di assistenza primaria alla persona, richiedendo quindi adeguati interventi a salvaguardia delle esigenze delle comunità locali”. Al termine della conferenza dei sindaci tenutasi ieri, Caccavale rassicura la comunità proponendo che Cicciano mantenga la sede del distretto autonoma: “Ho già provveduto a contattare ufficialmente l’assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano per discutere insieme del problema, ma laddove la nostra proposta non dovesse essere accolta, siamo pronti ad attivare tutte le iniziative di legge volte a ripristinare condizioni di equità e di giustizia per la popolazione”.
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