SAN GIORGIO A CREMANO. I lavoratori di Città Solidali riceveranno nei prossimi giorni gli stipendi di agosto e settembre, il cui pagamento era stato messo a rischio a causa di un pignoramento effettuato da Equitalia. Nelle scorse ore il Consiglio Comunale ha infatti approvato all’unanimità (24 su 24), con il voto favorevole di maggioranza ed opposizione, un atto di indirizzo per la giunta comunale guidata dal sindaco Mimmo Giorgiano, che impegna l’esecutivo a pagare direttamente i 140 dipendenti della società mista per i lavori svolti negli ultimi mesi a favore dei cittadini, in particolar modo di anziani, disabili e bambini. Giorgiano ha convocato la giunta per lunedì mattina con l’impegno di approvare una delibera immediatamente esecutiva che obblighi il dirigente settore Finanze a versare gli stipendi ai lavoratori. La decisione del Consiglio Comunale pone fine ad una annosa querelle che ha portato i dipendenti di Città Solidali e i loro familiari a istituire un presidio permanente presso l’ingresso della casa comunale di piazza Vittorio Emanuele II. “Compiremo un atto di responsabilità. – afferma il sindaco Giorgiano – Ribadiamo con forza che il nostro primo obiettivo è salvaguardare la stabilità occupazionale ed economica dei dipendenti e delle loro famiglie e con l’atto approvato in Consiglio Comunale, sulla base di un ordine del giorno presentato dalla maggioranza che mi sostiene, abbiamo dato una ulteriore dimostrazione di serietà e di volontà di perseguire il bene comune. Il fatto che l’opposizione abbia appoggiato il nostro documento è un atto di grande rilevanza politica ed istituzionale. Ringrazio i consiglieri che hanno condiviso con me questa scelta difficile ma necessaria.” Città Solidali al momento è in liquidazione. Il Consiglio Comunale ha inoltre dato mandato al Sindaco di diffidare i liquidatori in modo da indurli ad avviare le procedure fallimentari per la società mista nata nel 1999 e che si occupa di servizi alla persona. Subito dopo la maggioranza, compatta, con 17 voti su 17, ha approvato il conto consuntivo, i debiti fuori bilancio ed il riequilibrio di bilancio dando prova, secondo Giorgiano “di grande maturità e correttezza istituzionale”. Al voto non ha partecipato il partito dei Verdi, il cui capogruppo Luigi Esposito ha deciso di uscire dall’aula dopo aver letto un documento in cui attaccava l’operato dell’Amministrazione Giorgiano
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