CASTELLAMMARE DI STABIA – Allarme inquinamento acustico a Castellammare di Stabia. E’ quanto emerge da una ricerca fonometrica commissionata dalla giunta Salvato nel 2002, mai resa pubblica e scovata ora dal Circolo delle Libertà, presieduto da Antonio Sicignano.
L’indagine mirava ad avere un quadro informativo circa la situazione dell’inquinamento acustico prodotto dal traffico veicolare, oltre che a prevenire il deterioramento delle zone non inquinate e a consentire il recupero di quelle con livello di rumore superiore ai limiti ammissibili. Ebbene, secondo i tecnici incaricati dall’amministrazione comunale di allora, in un ora di circolazione serale in Piazza Monumento (piazza Principe Umberto) transitano 2.280 ciclomotori, nelle ore pomeridiane dello stesso giorno, invece, solo 1320 ciclomotori e 1068 autoveicoli, oltre che 120 mezzi pesanti. Il livello di rumore prodotto dai mezzi circolanti in Piazza Monumento è di 72,80 LAeq in orario diurno e 75 in orario notturno. Situazione analoga in via S.M. dell’Orto, dove i valori si aggirano intorno ai 73,3 LAeq in orario diurno e 72 in orario notturno, ed in via Catello Fusco dove i valori sono di 73,8 LAeq in orario diurno e 70,90 in orario notturno. E pensare che i valori limiti, secondo le linee guida regionali di zonizzazione acustica e secondo la normativa nazionale (D.P.C.M. del 14/11/1997) sono fissati in 65 Laeq per le ore diurne e 55 per le ore notturne. Duro il responso dei tecnici incaricati del piano fonometrico, secondo cui i limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica comunale sono sistematicamente superati in tutte le misure effettuate, ed il rumore è maggiore ove è maggiore la percentuale di motocicli. Dati da cui emergerebbe, secondo l’opposizione di centrdoestra, il grave dramma della cittadina stabiese. «La ricerca che abbiamo scovato – spiega Antonio Sicignano, presidente del circolo della libertà di Castellammare e vicepresidente regionale del movimento della Brambilla – sintetizza anni di insuccessi ed inefficienze governative della sinistra stabiese. Inefficienze che permangono tutt’ora, dato che attualmente la situazione è peggiorata di molto. Ricordo, infatti, una spiacevole vicenda succeduta solo la scorsa estate e finita in prima pagina sul prestigioso giornale londinese “The Sundy Times”. In tale sede, alcuni turisti scozzesi, sconsigliando ai propri connazionali di visitare la nostra terra, raccontarono di aver visitano Castellammare e di essere rimasti sconvolti dal caos e dal numero incredibile di ciclomotori che circolava intorno ad una affollatissima piazza. E’ evidente, quindi, – continua Sicignano – che non è solo una questione di inquinamento acustico, ma anche e soprattutto di turismo. Inoltre tutta la problematica si presenta ancor più grave, se si considera che, secondo quando emerge da statistiche fornite dalla motorizzazione, Castellammare presenta anche il record italiano di immatricolazioni di ciclomotori». Conclude Antonio Sicignano: «ad Ersilia Salvato va comunque il merito di averci provato, l’attuale amministrazione comunale invece fa come lo struzzo mette la testa sotto la sabbia». Sul punto è intervenuto anche Pietro Diodato, consigliere regionale della Campania in quota Pdl e componente della commissione “Urbanistica, lavori pubblici e trasporti” dell’assise regionale. «Il fatto che gli esiti della ricerca fonometrica, commissionata dall’Amministrazione Salvato, per determinare il grado d’inquinamento acustico ambientale – ha spiegato Diodato – siano stati finalmente resi pubblici “soltanto” dopo cinque anni ed unicamente per la tenacia di Antonio Sicignano dimostra in maniera inoppugnabile, la scarsa attenzione data dalle amministrazioni di sinistra al cittadino ed all’ambiente in cui spesso egli è condannato a sopravvivere. L’alto grado d’inquinamento acustico – continua – raggiunto in Piazza Principe Umberto, Via S. M. dell’Orto e Via Catello Fusco impone un immancabile ed urgente provvedimento dell’Amministrazione comunale per limitare il traffico veicolare nel centro cittadino, anche al fine di impedire ai motocicli, che rendono l’inquinamento maggiormente drammatico, di poter scorazzare nei luoghi ad elevata concentrazione di auto». Conclude Diodato: «considerato che l’inquinamento acustico provoca danni a carico dell’organo dell’udito, insonnia, facile irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione sino a giungere a una sindrome ansioso depressiva, aumento della pressione arteriosa, difficoltà digestiva, gastriti od ulcere, alterazioni tiroidee, disturbi mestruali, l’Amministrazione comunale dovrà avviare un piano straordinario per la viabilità cittadina che tenga nel debito conto l’aumento delle polarità di attrazione del traffico, e la pressante necessità di realizzare le necessarie infrastrutture per garantire: il diritto dei cittadini ad una buona qualità della vita; ad un’agevole accessibilità al porto, ai Cantieri ed alla Marina di Stabia; alla valorizzazione turistica delle risorse termali, archeologiche e balneari della città».
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