PORTICI. Con la presentazione alle scuole, si è messa ufficialmente in moto la macchina organizzativa di “Moda all’ombra del Vesuvio”, l’annuale appuntamento con lo stile made in Campania. La kermesse aprirà i battenti a Villa Campolieto oggi, venerdì 16 maggio, quando, per aggiudicarsi il premio: “Giovani talenti della moda”, ben 12 istituti si sfideranno, mandando in passerella abiti ispirati all’alta moda (a cui si affiancheranno, poi, quelli che gareggeranno col tema: “anni ‘30”). In palio, come di consueto, stage presso importanti atelier nazionali. La seconda serata, invece, sarà dedicata alle sfilate di sarti già noti. Sabato 17 maggio, infatti, saliranno sul palco: la sartoria “Lello Antonelli” di Napoli; lo studio stilistico sartoriale “Adelaide Pucci” di Casalnuovo; “Nino Lettieri Atelier” di Pompei, e Salvatore Pappacena (tra i vincitori, nel 2002, di “Moda all’ombra del Vesuvio”). “Il fatto che un giovane vincitore di una passata edizione oggi calchi la nostra passerella come protagonista di una serata di moda, e con una propria firma, è motivo di grande soddisfazione per noi, che sin dal primo anno abbiamo voluto presentarci all’esterno come una fucina di talenti per il nostro territorio”, ha dichiarato soddisfatta Annabella Esposito, mente e cuore della manifestazione, e particolarmente legata alla nuova sezione che debutterà per la prima volta quest’anno, intitolata “Premio Vintage”. Le due serate avranno inizio alle ore 20.30 e saranno animate da Paola Mercurio e Gianni De Somma. Oltre alle sfilate, previsti anche momenti di intrattenimento artistico e musicale a cura dell’Accademia dello spettacolo di Irma Cardano e Virginia Vincenti di Portici e di Danza e danza di Maria Cira e Antonella Iacomino di Ercolano. L’evento è patrocinato da: Regione Campania, Provincia di Napoli e Comune di Portici. “Moda all’ombra del Vesuvio” appoggia il progetto Adricesta-onlus (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto Assistenza) che si propone di portare postazioni multimediali all’interno e all’esterno dei reparti ospedalieri pediatrici di lunga degenza, dove i piccoli pazienti spesso restano fuori da qualsiasi contatto con il mondo esterno.
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