CASALNUOVO – Imprenditore costretto a rimandare l’apertura della propria attività. Il motivo? Enel Distribuzione non attiva il servizio di fornitura del metano.
Centinaia di migliaia di euro già investiti, ma inaugurazione rimandata sine die. E i dipendenti della struttura ancora senza lavoro.
È furibondo Felice Romano, presidente della “San Mauro Nuoto”, la società che ha finanziato la nascita della piscina olimpionica nel complesso alberghiero del Gruppo Perdono a Casalnuovo di Napoli. 1200 gli iscritti che da più di un mese attendono di poter scendere in vasca e almeno quattro le scuole che hanno aderito al progetto di “Portare a scuola la piscina”. “Abbiamo fatto ben 45 telefonate al numero verde. E’ questo l’unico modo per poter effettuare un contratto di fornitura del gas – spiega Romano – Abbiamo fisato cinque appuntamenti, tutti disattesi”.
Da luglio l’imprenditore è in attesa di risposte da parte del gestore della rete del gas metano, i cui tecnici, dopo aver fissato appuntamento attraverso il numero verde apposito, non si sono mai presentati. Lo scorso 17 ottobre sembrava fatta: i tecnici Enel Distribuzione, di loro iniziativa, si sono presentati ed hanno riferito al personale presente sul cantiere del complesso alberghiero che avrebbero provveduto a spedire un plico per l’attivazione della pratica. Nulla è seguito. Niente metano, niente piscina.
“Abbiamo scritto al Garante della Concorrenza, Antonio Catricalà, che celermente ha risposto all’email, promettendo di dare man forte alla nostra battaglia”.
In effetti, nonostante la liberalizzazione del mercato del gas, intervenuta con il Decreto Letta del 2000 ed operativa a livello nazionale dal 2003, Enel Distribuzione risulterebbe su Casalnuovo l’unica società preposta all’allacciamento del metano. La liberalizzazione così introdotta riguarda esclusivamente la vendita del gas metano, lasciando la proprietà della rete distributiva a singoli operatori nazionali.
La piscina San Mauro, la malcapitata in tutta questa vicenda, forse potrà aprire, ma comunque non in breve. Si deve aspettare il tempo tecnico per sostituire i bruciatori montati per il metano con quelli per il gasolio. Infatti, l’unica plausibile soluzione è quella di convertire bruciatori e ugelli delle caldaie già predisposti. E poco importa se così si triplicheranno i costi, a carico dell’impresa, e i danni, a carico dell’ambiente.
Gabriella Castiello
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