SOMMA VESUVIANA. Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere contro Giovanni D’Avino, detto o’bersagliere, capo dell’omonimo clan operante a Somma Vesuviana.
Prima del suo arresto, nel febbraio del 2014 dopo una latitanza di qualche mese, aveva compiuto un’estorsione ai danni di un imprenditore. le indagini dei carabinieri della Stazione di Somma Vesuviana hanno trovato accoglimento presso il Gip del tribunale di Napoli che oggi ha emesso il provvedimento per il reato di tentata estorsione aggravata anche dalla utilizzazione del metodo mafioso. “Le indagini”, spiega il procuratore aggiunto della Dda Giuseppe Borrelli, “hanno per oggetto un episodio risalente al dicembre 2013 e relativo a condotte intimidatorie finalizzate alla richiesta di somme di denaro perpetrate ai danni di un imprenditore di Somma Vesuviana. La presenza del D’Avino presso la sede dell’impresa è attestata anche dall’acquisizione delle immagini della videosorveglianza dell’impresa.
La condotta contestata e stata commessa in un periodo di libertà – con sottoposizione al solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – del D’Avino a seguito di scarcerazione per decorrenza termini; successivamente ai fatti oggi accertati D’Avino si era sottratto agli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e resosi irreperibile. La sua latitanza si era conclusa ii 7.2.2014 e da allora D’Avino è detenuto in espiazione della pena comminata per la prima tentata estorsione”.
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.