Somma Vesuviana. Quando il sindaco Pasquale Piccolo ha scritto in prefettura dicendo di aver verificato la disponibilità delle donne della città e di non averne trovata nessuna (a parte due) pronta a ricoprite il ruolo di assessore doveva aspettarsi il malcontento che ne è conseguito.
Oggi a rimproverare il primo cittadino, per il suo atteggiamento discriminatorio, è una donna che conosce bene: la candidata della lista Aurora (la sua lista civica) che è risultata la prima dei non eletti con oltre 330 voti, Giovanna Aliperta, 32 anni, che ha dalla sua un curriculum, se il riconoscimento degli elettori non bastasse, di tutto rispetto. Eppure non è stata “presa in considerazione” da Piccolo, nonostante sia stata una sua candidata. “Sono rimasta basita, sconvolta quando ho letto le sue dichiarazioni, per la sua disonestà intellettuale”, commenta la Aliperta, “Sono stata candidata nella sua lista, ho conseguito un risultato notevole per la mia prima esperienza, la prima non eletta, ma anche la prima anche ad essere dimenticata. Quando si è trattato di comporre l’esecutivo, sono stata bypassata, dopo di me la Salierno (un’altra candidata) ed, infatti, il fratello è diventato assessore, nulla contro Giovanni, ma considerato che vanno rispettate le quote rosa, penso di avere un curriculum di tutto rispetto. A 23 anni mi sono laureata in Giurisprudenza alla Federico II e non con i punti delle merendine, ho studiato per il concorso in magistratura, sono specializzata in diritto tributario, ho il diploma alla scuola di specializzazione per le professioni legali, un attestato per organizzazione e valutazione del personale, attualmente lavoro in Procura sebbene da precaria, Ho un grandissimo senso dell’onestà, il sindaco tutte queste mie caratteristiche le conosceva, gliele ho palesate più volte. Pensavo che lui potesse ricordarsi del mio valore, quando ha vinto le elezioni ho manifestato la mia disponibilità a far parte del suo governo, ma lui ed altri, che durante la campagna elettorale dimostravano la loro stima, hanno cominciato ad essere distaccati. Adesso mi chiedo quali siano i criteri con cui ha scelto gli assessori? Avrei voluto dare il mio apporto per le competenze che mi riguardano. Avrei fatto l’assessore gratuitamente, non avevo interesse a prendere lo stipendio da politica. Volevo potermi prodigare per la mia città. Leggo che nonostante abbia cercato dice di non aver trovato nessuno all’altezza del compito, resto colpita: umilia me e le altre. Non sono l’unica, probabilmente il mio curriculum viene superato da molte altre in città, ma io ho un ‘quid pluris’ sono stata una candidata che ha contribuito alla sua elezione”. A questo punto viene spontaneo un invito alla commissione Pari Opportunità, recentemente eletta. Chiediamo alla presidente Ida Pappalardo e agli altri componenti di far luce su quanto dichiarato dal sindaco Piccolo al prefetto, dopo che il Movimento 5 stelle, per ben 2 volte, ha scritto in Prefettura e sollecitato gli organi competenti a verificare il rispetto della Legge Delrio sulle quote di genere all’interno della giunta. A Somma essendoci 7 assessori, il 40 % spetta al genere di minoranza, in questo caso quindi 3 assessori dovrebbero essere donne, mentre le uniche nominate sono Clelia D’Avino e Elena Terraferma. Chiediamo anche al sindaco un incontro pubblico sulla questione alla presenza anche della Aliperta così da rispettare la trasparenza tanto millantata in campagna elettorale. Questo affinchè le Pari opportunità siano qualcosa da rispettare e applicare davvero e non soltanto a parole.DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 28 MARZO
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