giovedì 26 Dicembre 2024
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Lidi balneari e decibel, dietro front della Commissione Straordinaria di Torre Annunziata. Ultimo atto di un anno da dimenticare

Aveva suscitato non poche polemiche l’ordinanza comunale da parte dei Commissari Straordinari dei giorni scorsi che limitava ai lidi di Torre Annunziata l’attività di intrattenimento oltre l’orario di balneazione con spettacoli musicali e serate danzanti e che praticamente dovevano interrompersi allo scattare della mezzanotte.

Questa mattina il dietro front: la nuova ordinanza prevede limiti sonori più alti ma non vengono toccati gli orari e i giorni: già a mezzanotte il volume deve essere abbassato e tutti a casa all’una, venerdì, sabato e domenica compresi.

Anche nei passati anni c’erano state polemiche da parte di chi, infastidito dalla movida estiva, pretendeva che le attività balneari e le serate si svolgessero in silenzio. In quella occasione le amministrazioni comunali, consapevoli che fossero attività stagionali e fonte di turismo, seppur giornaliero, avevano emesso ordinanze che differivano gli orari e i limiti di emissione sonora tra il week end (con valori più alti e orari più lunghi) e gli altri giorni della settimana.

Oggi la Commissione Prefettizia corre ai ripari dopo le polemiche dei giorni scorsi affermando che il limite dei 5 db non era altro che un refuso, ma c’è voluta una settimana per capire e correggere. Questo passo falso insieme a quelli precedenti, non sarebbe stato perdonato a nessuna amministrazione “politica”: delibere e gare di appalto che sono stati oggetto di ricorsi come quello sulla mensa scolastica che ha causato la non somministrazione dei pasti per l’anno scolastico appena concluso, mentre il bando sull’affidamento della sosta, andato deserto, è stato riscritto, e, infine, le telecamere di sorveglianza – la cui mancata installazione da parte della giunta Ascione era stata indicata come una delle ragioni per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche – sono state promesse solo per la fine di quest’anno.

Serpeggia malumore tra i cittadini torresi – che rimane silente per rispetto delle istituzioni prefettizie e al meno peggio che sono state le passate amministrazioni politiche –  per più di una decisione assunta dai commissari straordinari, come ad esempio quella che ha decretato la chiusura del museo dell’identità, con la conseguente ricollocazione degli ori di Oplonti nei sotterranei della sovraintendenza; e ancora, il protocollo d’intesa per lo spolettificio non ha portato alcun vantaggio per la fruizione degli spazi della fabbrica d’armi, il Piano Urbanistico Comunale non ha visto la partecipazione attiva – al di là delle formalità – dei cittadini a cui si aggiunge la consapevolezza che l’ampliamento dei depositi degli idrocarburi non sembra essere stata stoppata; i progetti del PNRR – come per il PUC (sono stati riproposti quelli dell’amministrazione sciolta per infiltrazioni camorristiche) – non sono stati concepiti per avere ricadute dirette sull’occupazione; la ristrutturazione delle arcate borboniche è ancora al palo; Villa Parnaso – zona di frescura nei mesi più caldi – è stata chiusa proprio d’estate, e per quanto riguarda il lavoro, ancora non si conosce quali siano gli effettivi benefici per i disoccupati torresi dell’apertura del nuovo centro commerciale Pompeii Maximall.

La commissione straordinaria ha chiesto ancora un anno di permanenza per fare in modo che alle votazioni comunali del prossimo anno siano sradicati i legami tra politica, camorra e cittadini. Però li commissari attenendosi pedissequamente alle leggi in una logica di risparmio di spesa spesso li porta ad essere distanti dai bisogni reali dei cittadini, alimentando quel senso di scontento e malumore che alle prossime elezioni comunali potranno avere l’effetto contrario: il ritorno dei vecchi apparati politici, che hanno causato lo scioglimento del consiglio comunale, vestiti a nuovo, ritroveranno lo stesso consenso pescando voti tra i professionisti interessati, gli im-prenditori, i parenti dei camorristi e i cittadini disinteressati e disillusi.

 

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