SOMMA VESUVIANA. Il castello d’Alagno con la sua storia e la sua bellezza architettonica parteciperà ad un concorso nazionale volto a far conoscere i monumenti “adottati” dalle scuole italiane e considerati “fari di luce nel deserto”: MonumentiAMOci.
Lo farà grazie agli studenti della IV A del liceo Classico “Evangelista Torricelli” di Somma Vesuviana che hanno voluto approfondire gli studi sul castello per il secondo anno consecutivo. A sostenerli nell’iniziativa la loro docente di Storia dell’Arte e referente del progetto Marialaura Raimondi e la dirigente scolastica Anna Giugliano.
“Siamo da sempre interessati alle dinamiche territoriali, al loro sviluppo e al comportamento da assumere per preservare i monumenti in esso contenuti, garantendone la trasmissione alle generazioni future”, spiegano i ragazzi nell’illustrare il video che parteciperà al concorso e che hanno realizzato con i droni e l’ausilio di docente e allievi della sezione sperimentale.
“La fondazione Napoli 99, assieme al Ministero dell’Istruzione e al Ministero della Cultura, per l’ottavo anno consecutivo invita le scuole di ogni ordine e grado a partecipare al nuovo bando”, affermano i ragazzi, “indetto con l’intento di approfondire e analizzare dettagliatamente il lavoro intrapreso il precedente anno, tramite la realizzazione di un cortometraggio inerente il monumento adottato.
Senza indugiare oltre, con l’intento di aver suscitato in voi curiosità e desiderio di conoscenza, vi riveliamo il monumento da noi adottato per il secondo anno di seguito: Il Castello di Lucrezia D’Alagno, ubicato presso il borgo antico del sopracitato paese.
Siamo entusiasti e onorati di aver preso parte, a cominciare dal termine del primo quadrimestre dello scorso anno, a tale ambizioso progetto. La nostra speranza è di aver dato un contributo, seppur minimo, alla memoria di un monumento emblematico per il territorio di Somma Vesuviana, dietro al quale si cela una storia d’amore misteriosa e al contempo affascinante.
I protagonisti di tale passione amorosa sono Lucrezia, figlia di Covella Toraldo e Nicolò D’Alagno e re Alfonso V D’Aragona, che quando la conobbe già toccava la soglia dei cinquant’anni. Il loro primo incontro cade il 23 Giugno 1448 in occasione della festa di Giovanni Battista, durante la quale le giovani donne usavano offrire una piantina d’orzo o di grano al loro innamorato, raccogliendo in cambio offerte. Il sovrano apre il corteo in onore del santo e, nei vicoletti del “Purgatorio ad arte”, incontra per la prima volta la sua amata, la quale lo ferma per porgergli una piantina. Questo, affascinato, le consegna una borsa colma di monete d’oro, i cosiddetti “alfonsini” ma Lucrezia ne prende una soltanto rispondendo maliziosamente che le bastava un solo “Alfonso”. Ed è proprio su tale storia che lo scorso anno abbiamo incentrato la nostra ricerca, arrivando a produrre uno struggente monologo della giovane Lucrezia che, con il suo grido d’amore, ha lasciato un’impronta tangibile in ognuno di noi”. Ma gli studenti hanno approfondito la storia del Castello e aggiungono la parte relativa al celebre attore Totò: “Tra leggende e aneddoti, proprietari e sovrani, si arriva alla figura di Antonio De Curtis. Corre l’anno 1936, quando il principe della risata si reca per la prima volta a Somma Vesuviana, con l’intento di riscontrare una sua parentela con la famiglia che deteneva il possesso del Castello d’Alagno. Nonostante ci piaccia pensare a Totò come proprietario del noto castello, la trattativa non è andata mai a buon fine a causa dell’insufficiente disponibilità di contanti. Anche se Totò fece ritorno a Somma Vesuviana sporadicamente, gli abitanti adorano ricordare quando giunse la notizia del suo arrivo nel lontano 1952: fu in quella occasione che grandi e bambini si riunirono, proprio sotto le mura del castello di cui mai diventerà proprietario, ma che lo rende legato per sempre alla nostra storia locale. Continuando l’analisi iniziata al terzo anno, ci siamo soffermati maggiormente sulla struttura architettonica dell’edificio, avendo ormai metabolizzato a pieno le simbologie che si celano dietro esso. Contenti di aver presenziato alla conferenza tenutasi a settembre dalla Fondazione Napoli 99, ci auguriamo di vivere altrettante sensazioni nell’anno corrente, consapevoli di essere usciti già vittoriosi dall’esperienza formativa che ci è stata concessa dalla nostra dirigente Anna Giugliano e
dalla professoressa di storia dell’arte Marialaura Raimondi. Un ulteriore ringraziamento non può mancare all’ideatrice della Fondazione Napoli Novantanove, Mirella Stampa Barracco, che con “Napoli Porte Aperte” e “La scuola adotta un monumento” ha cambiato lo sguardo su città e patrimonio culturale coinvolgendo più di tremila istituti e trecentomila studenti”. Storia che hanno approfondito anche grazie alla collaborazione con il Comune e con il responsabile dell’archivio storico comunale Alessandro Masulli. “Il concorso ci ha dato l’opportunità di sentirci pienamente cittadini del nostro paese”, concludono i ragazzi della IV A, “e speriamo di aver lasciato anche noi, proprio come Lucrezia, un’impronta tangibile per le generazioni future, con l’invito alla costante tutela e conservazione dei monumenti che ci circondano”.
Gli studenti della IV A che hanno realizzato il video:
AMMENDOLA LAURA
BARRELLA CAROL
CICCONE LUIGI
D’ALESSANDRO MARCO
D’ALESSANDRO MATTEO
D’AMORE MARIAPIA
DE LUCA ALESSANDRA
DE SIENA DAHLIA
DI MARTINO LUIGIPAOLO
DI TUORO SERENA
ESPOSITO BENEDETTA
FIORILLO CELESTE
GILIBERTI GABRIELLA
LA MANNA LEONARDO
MOLARO FRANCESCA
PANICO RAFFAELLA
PRISCO BENEDETTA
SANNINO VINCENZO
SCUDIERI ILEANA
SDINO MARIAVITTORIA
SERRA ALESSANDRA
TERRACCIANO RAFFAELA
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