La giornalista e poetessa Maria Filomena Cirillo, con la sua lirica “Malombra” ha ricevuto il premio di “Poesia che illumina”, nella IX ediz. del prestigioso premio ”Diciamolo con la poesia”, organizzata dall’associazione culturale e teatrale “I Matt…Attori”, presieduta dal regista, attore e poeta Thomas Mugnano.
La cerimonia si è svolta il giorno 10 dicembre 2022, dalle ore 17, nella splendida location di Villa Supremo a Roccarainola (Na), dove ha ricevuto poeti arrivati da varie parti d’Italia, dalla Sicilia, al Veneto, al Piemonte.
L’organizzazione è stata curata con eleganza nei minimi particolari e la giuria ha scelto accuratamente e con grande professionalità le poesie finaliste, premiandole con delle stupende opere artistiche di San Gregorio Armeno. Thomas Mugnano ha condotto la serata in maniera impeccabile, regalando grandi emozioni, in particolare quando ha declamato la poesia scritta per sua madre.
La tematica che la poetessa Mena Cirillo ha affrontato è il mettere a nudo la sofferenza e la fragilità femminile nei confronti di un abuso.
Malombra … e il grido soffocato di una resa sacrificata…tace.
La violenza e l’abuso è anche quello che si perpetua all’interno delle mura domestiche, dove un matrimonio diventa un passaporto per non avere rispetto della dignità della donna, dove un contratto diventa pari a una schiavitù. Ed oggi, purtroppo, siamo ancora circondati di queste miserie umane.
La lirica della poetessa è incentrata sull’emozione della “resa sacrificale , sulla “dipendenza psicologica e fisica” sull’urlo taciuto di chi vorrebbe essere salvata, ma ancora una volta, “mentre il mio corpo schiaffeggiato…affondi, si rimane sole e indifese da pregiudizi incancreniti. Non a caso l’autrice ha scritto questa lirica per trasmettere quanta sofferenza si è costrette a subire, ricordando tutte le donne che in ogni momento, in qualsiasi angolo della Terra subiscono soprusi e maltrattamenti, venendo private della dignità e della libertà che dovrebbe essere un diritto per tutti.
Malombra
Mi sovvien la tua brama
in questa notte di stelle
Malombra il tuo volto,
una maschera,
e mani avide protese
aggrappato al mio seno,
di linfa materna pieno.
Ho chiuso gli occhi
e serrate le gambe, inviolate.
Malombra sul cuore e graffi alla pelle,
il dolore assopisce il suo germano.
Lacrime taciute
e rami rinsecchiti
le mie unghie nelle tue reni
E il grido soffocato di una resa sacrificata,
tace…
Mentre il mio corpo schiaffeggiato,
affondi..
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