La Costa di Amalfi dal Regno d’Italia alla Repubblica è il titolo del Convegno di Studi che inviterà studiosi, ricercatori e docenti universitari a confrontarsi su temi e processi che durante quel periodo caratterizzarono una delle aree più conosciute nel mondo e più interessanti a livello paesaggistico del Mezzogiorno. L’iniziativa è promossa dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana in collaborazione con il Comune di Amalfi, il Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno, il Ministero della Cultura – Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali e la Regione Campania. Il programma è suddiviso in quattro sessioni (“Dinamiche Politiche e amministrative”, “Chiesa e società”, “Economia e ambiente”, “Vita artistica e culturale”), al fine di consentire la ricostruzione del contesto generale attraverso diversi angolazioni e livelli di osservazione. L’iniziativa convegnistica segue le precedenti, che hanno indagato la storia della Costa d’Amalfi dal Medioevo ad oggi, scaturite in convegni e pubblicazione degli atti, promossi dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana. Appare significativo completare l’opera portata avanti negli anni scorsi dedicando un convegno al periodo contemporaneo, quello più vicino nel tempo e che per molti aspetti maggiormente aiuta a comprendere genesi ed evoluzione di processi ancora oggi attivi. E’ in età contemporanea, quando nella società occidentale il turismo da elitario evolve in fenomeno di massa, che anche la Costa d’Amalfi inizia a mutare la propria identità, tra nuove opportunità di sviluppo economico e rischi di compromettere il delicato equilibrio ambientale. Il turismo d’élite, quantitativamente ancora poco rilevante e limitato ai soli Centri maggiori, porta solo benefici marginali al territorio. Agli inizi del Novecento Amalfi e Ravello dispongono di soli 230 posti letto (Positano non era ancora stata cooptata nei circuiti turistici della Costa). Nel mese di agosto del 1929, come si evince da una statistica conservata nell’Archivio Storico, transitano nel Comune di Amalfi 1.259 viaggiatori di cui 983 stranieri di 18 diverse nazionalità, trend che aumenterà costantemente fino all’esplosione della Seconda Guerra Mondiale.
NOVITA’ EDITORIALI
Essad Bey: un genio in fuga da sé stesso, a cura di Michail TALALAY. Amalfi 2022, pp. 255, ill.
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John MORRISSEY, Amalfi moderna nel Medioevo, traduzione di Olimpia GARGANO. Amalfi 2022, pp. 247.
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Amalfi e la Sicilia. Uomini, commerci, culture. Atti del Convegno di Studi, Amalfi, 13-14 dicembre 2019. Amalfi 2022, pp. 700, ill.
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Dieter RICHTER, Con gusto. Il Grand Tour della cucina italiana, traduzione di Alida FLIRI PICCIONI. Amalfi 2022, pp. 151, ill.
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Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ricorda che è possibile destinare all’Associazione il cinque per mille dell’IRPEF senza alcun onere aggiuntivo e senza rinunciare alla scelta dell’otto per mille
Come fare?
Per destinare il cinque per mille al Centro di Cultura e Storia Amalfitana, basta segnalare la scelta al commercialista o al CAF al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, apponendo la firma nella relativa casella (Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative etcc) indicando poi anche il codice fiscale del Centro di Cultura e Storia Amalfitana: 95001840651=
Centro di Cultura e Storia Amalfitana
Supportico S. Andrea, n. 3 – 84011 Amalfi (SA)
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