Si è aggravata la posizione del 64enne M.P., sovrintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, finito agli arresti domiciliari su ordine del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per ricettazione di beni culturali.
Stamane i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di un soggetto, già tratto in arresto unitamente ad un complice lo scorso mese di settembre per ricettazione di beni culturali.
Il 28 settembre scorso Pagano fu sorpreso in flagranza dai carabinieri del Nucleo Tpc (Tutela del Patrimonio Culturale) di Napoli mentre tentava di scambiare ad una fiera di numismatica di Pastorano (Caserta) reperti antichi con un 70enne venditore noto alle forze dell’ordine.
Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno evidenziato ulteriori elementi indiziari a carico dell’indagato, per i reati ipotizzati di ricettazione aggravata e ricettazione di beni culturali, fatta salva la presunzione di innocenza. “Le perquisizioni eseguite presso l’ufficio e le abitazioni del soggetto hanno difatti permesso di acclarare la presenza di numerosi beni culturali illegalmente detenuti e provento di reato”, si legge in una nota del procuratore Carmine Renzulli, “quali libri antichi e dipinti risultati essere oggetto di furto, centinaia di monete e reperti archeologi e oggetti in
avorio lavorato di cui ne è vietato il possesso.
In particolare sono stati ritrovati:
il volume “Officia Sanctorum Salernitana”, provento di furto presso la “Biblioteca Universitaria
Area Umanistica Salerno”;
un dipinto olio su tela raffigurante “Crocifissione”, provento del furto consumato presso il Castello Mercogliano;
un dipinto, tecnica olio su tela, con cornice, raffigurante “Gesù – episodio Via Crucis”, provento di furto presso la Chiesa di Santa Margherita del Comune di Olevano Romano (RM);
quattro volumi datati 1541, provento del furto commesso in danno della Biblioteca del Convento di San Pietro ad Aram di Napoli;
un volume “Marmora Pisaurensia Notis. Illustrata”, provento di furto presso la Biblioteca Comunale
Liciniana – Termini Imerese:
un unguentario in vetro con fondo piatto, con corpo conico e lungo collo cilindrico autentico dell’età imperiale I-II Sec. d.C.”.
Foto Ansa
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